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Gentoo's Bugzilla – Attachment 91516 Details for
Bug 140039
[it] updated udev-guide.xml
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Updated Italian Translation for udev-guide.xml
udev-guide.xml (text/plain), 16.58 KB, created by
Davide Cendron (RETIRED)
on 2006-07-11 14:36:30 UTC
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)
Description:
Updated Italian Translation for udev-guide.xml
Filename:
MIME Type:
Creator:
Davide Cendron (RETIRED)
Created:
2006-07-11 14:36:30 UTC
Size:
16.58 KB
patch
obsolete
><?xml version='1.0' encoding="UTF-8"?> ><!DOCTYPE guide SYSTEM "/dtd/guide.dtd"> > ><!-- $Header: /var/www/www.gentoo.org/raw_cvs/gentoo/xml/htdocs/doc/it/udev-guide.xml,v 1.15 2005/10/11 20:39:07 so Exp $ --> > ><guide link="/doc/it/udev-guide.xml" lang="it"> ><title>Guida a udev su Gentoo</title> > ><author title="Autore"> > <mail link="swift@gentoo.org">Sven Vermeulen</mail> ></author> ><author title="Contributi"> > <mail link="greg_g@gentoo.org">Gregorio Guidi</mail> ></author> ><author title="Traduzione"> > <mail link="grandezot@cheapnet.it">Raffaele Camarda</mail> ></author> ><author title="Revisione"> > <mail link="posta@massimo.it">Massimo Canali</mail> ></author> ><author title="Revisione"> > Davide Cendron ></author> > ><abstract> >Questo documento spiega cos'è e come si può usare udev su Gentoo. ></abstract> > ><license/> > ><version>0.23</version> ><date>2006-03-25</date> > ><chapter> ><title>Cos'è udev?</title> ><section> ><title>La directory /dev</title> ><body> > ><p> >Quando gli utenti linux parlano del proprio hardware in presenza di persone che >pensano linux sia una sorta di strano virus od una nuova marca di caffé, >l'utilizzo di termini come "slash dev slash foo" vengono accolti con strani >sguardi. Ma alcuni fortunati utenti (che probabilmente includono anche voi) >utilizzano <path>/dev/hda1</path> per indicare velocemente il proprio HD >master sul primo controler IDE...giusto? ></p> > ><p> >Noi tutti sappiamo cosa sia un file di dispositivo. Qualcuno sa anche perchè >questi file hanno diversi numeri quando si da un'occhiata più approfondita in ><path>/dev</path> con un <c>ls -l</c>. Ma quello che noi tutti diamo per >scontato è che quando ci riferiamo al primo HD sul primo controler IDE stiamo >parlarlando di <path>/dev/hda</path>. ></p> > ><p> >Pensate alle periferiche PlugNPlay come le penne USB, IEEE1394, periferiche >PCI hot-swappable...qual è la prima periferica? E per quanto tempo? Come si >chiameranno le altre periferiche quando la prima verrà sconnessa? Questo come >influenzerà i flussi di dati in corso? Non sarebbe divertente che il vostro >lavoro fosse stampato invece che sulla vostra nuova stampante laser sulla >vostra sgangherata stampate ad aghi, solamente perchè qualcuno ha deciso di >staccare la spina alla stampante laser che era vista dal sistema come >primaria? ></p> > ><p> >Le finalità del progetto udev sono sia interessanti che necessarie: ></p> > ><ul> > <li>Gira in spazio utente</li> > <li>Crea e rimuove dinamicamente i file di dispositivo</li> > <li>Assegna i nomi alle periferiche</li> > <li>Mette a disposizione un API utilizzabile nello spazio utente</li> ></ul> > ><p> >Per fornire queste caratteristiche, udev è sviluppato in tre diversi progetti: ><e>namedev</e>, <e>libsysfs</e> e, ovviamente, <e>udev</e>. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>namedev</title> ><body> > ><p> >namedev consente di definire i nomi delle periferiche indipendentemente dal >programma udev. Questo permette di avere uno modello di assegnamento dei nomi >molto flessibile ed uno schema dei nomi sviluppato da diverse entità . Questo >sistema per assegnare i nomi ai dispositivi offre un'interfaccia standard con >cui udev può interfacciarsi ></p> > ><p> >Attualmente namedev fornisce un solo modello per l'assegnamento dei nomi ai >dispositivi, fornito da LANANA, che è quello che viene attualmente usato >dalla maggior parte dei sistemi linux e quindi piuttosto indicato per la >maggior parte degli utenti linux ></p> > ><p> >namedev usa un procedimento suddiviso in cinque passi per assegnare un nome a >una data periferica. Se si trova un nome per la periferica durante uno di >questi passi, viene usato questo nome e la procedura si interrompe. I cinque >passi, nell'ordine, sono: ></p> > ><ul> > <li>etichetta o numero seriale</li> > <li>numero della periferica sul bus</li> > <li>topologia del bus</li> > <li>nome assegnato staticamente</li> > <li>nome fornito dal kernel</li> ></ul> > ><p> >Il primo passaggio (<e>etichetta o numero seriale</e>) controlla se la >periferica ha un identificatore univoco. Per esempio i dispositivi USB hanno >un numero seriale unico; le periferiche SCSI hanno un UUID unico. Se nel file >di configurazione in uso esiste una regola che assegna il nome al dispositivo >in base a questo identificatore, namedev applica la regola e assegna il nome >alla periferica. ></p> > ><p> >Successivamente (<e>numero della periferica sul bus</e>) viene controllato il >numero con cui il dispositivo viene identificato sul bus . Per esempio i numeri >assegnati ai dispositivi sul bus PCI cambiano di rado durante il ciclo di vita >di un sistema, per cui questo si può considerare un buon metodo per assegnare >un nome a una periferica PCI (non-hot-swappable). ></p> > ><p> >Si può assegnare un nome a un dispositivo anche sulla base di come questo è >fisicamente collegato al bus (<e>topologia del bus</e>), anche questo è un >metodo abbastanza valido per identificare univocamente una periferica, almeno >fino a quando non viene variata la disposizione fisica dei dispositivi >all'interno del sistema. ></p> > ><p> >à possibile definire una regola che sostituisca staticamente (<e>nome >assegnato staticamente</e>), al nome fornito dal kernel, una stringa >arbitraria. ></p> > ><p> >Se non esistono regole per assegnare un nome a un dispositivo, il comportamento >predefinito di udev è di assegnare alla periferica il nome fornito dal kernel >(<e>nome fornito dal kernel</e>). Nella maggior parte dei casi questo è >sufficiente visto che il nome corrisponde a quello assegnato. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>libsysfs</title> ><body> > ><p> >udev interagisce con il kernel tramite il filesystem sysfs. Il progetto >libsysfs mette a disposizione un API per accedere alle informazione fornite >dal filesystem sysfs. Questo consente di poter interrogare qualunque tipo di >dispositivo hardware senza doversi preoccupare di che tipo di hardware si >tratti. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>udev</title> ><body> > ><p> >Ogni volta che il kernel percepisce che sono stati collegati o rimossi dei >dispositivi, lancia il programma <path>/sbin/hotplug</path>. Hotplug a sua >volta lancia i programmi che sono stati linkati nella directory ><path>/etc/hotplug.d/default</path>, nella quale si trova anche un link >simbolico all'eseguibile udev. Hotplug invia le informazioni fornite dal >kernel al sistema udev che provvedere a aggiungere o rimuovere gli oppurtuni >file di periferica dalla directory <path>/dev</path>. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Usare udev su Gentoo</title> ><section> ><title>Requisiti</title> ><body> > ><p> >udev è stato pensato per funzionare in combinazione con i kernel 2.6 (come per >esempio <c>vanilla-sources</c> o <c>gentoo-sources</c> con il profilo di >default 2005.0). Oltre a avere installato un kernel 2.6 è necessario avere >installato sul proprio sistema anche la versione piu' recente di ><c>sys-apps/baselayout</c>. ></p> > ><pre caption="Installare udev"> ># <i>emerge udev</i> ></pre> > ><p> >udev installa come dipendenza anche il pacchetto <c>sys-apps/hotplug-base</c>. >Non é necessario installare <c>hotplug</c> a meno che non si voglia che i >moduli del kernel vengano caricati quando si collega una periferica al sistema. ><c>hotplug</c> si occupa anche di attivare le interfacce di rete. ></p> > ><pre caption="Installare gli script opzionali di hotplug"> ># <i>emerge hotplug</i> ></pre> > ><p> >Se si vuole che vengano caricati i moduli per le periferiche che sono state >collegate al sistema prima del boot é necessario installare il pacchetto ><c>sys-apps/coldplug</c>. ></p> > ><pre caption="Installare il pacchetto coldplug"> ># <i>emerge coldplug</i> ></pre> > > ><p> >Assicuratevi di aver aggiunto <c>coldplug</c> al runlevel utilizzato: ></p> > ><pre caption="Aggiungere coldplug al runlevel boot"> ># <i>rc-update add coldplug boot</i> ></pre> > ><p> >e ricordatevi di attivare le segueti opzioni nel kernel: ></p> > ><pre caption="Required kernel options"> >General setup ---> > [*] Support for hot-pluggable devices > > >File systems ---> > Pseudo filesystems ---> > [*] /proc file system support > [*] Virtual memory file system support (former shm fs) ></pre> > ><p> >Se si desidera si puo' mantenere attiva anche l'opzione <c>/dev file system >support (OBSOLETE)</c>, ma bisogna assicurarsi che l'opzione "Automatically >mount at boot" sia disattivata. ></p> > ><pre caption="Disattivare l'opzione montare devfs al boot"> > File systems ---> > Pseudo Filesystems ---> > [*] /dev file system support (OBSOLETE) > [ ] Automatically mount at boot ></pre> > ><p> >Se si utilizza <c>genkernel</c> bisogna lanciarlo con l'opzione <c>--udev</c> >per attivare tutte le opzioni del kernel necessarie al funzionamento di udev. ></p> > ></body> ></section> > ><section> ><title>Configurazione</title> ><body> > ><p> >Se volete utilizzare la versione gentoo di udev creata per semplificarvi la >vita allora avete finito. Gentoo utilizzerà udev ma continuerà a mantenere un >link statico in <path>/dev</path> in modo che non vi mancherà mai il nodo ad >un particolare dispositivo. Gli script init di Gentoo non avvieranno più il >servizio devfsd e disattiveranno devfs al boot. ></p> > ><p> >Ma se siete duri a morire e volete un sistema udev puro, senza il trucchetto >precedente, cosa che peraltro è contemplata dai suoi sviluppatori (incluso il >problema dei dispositivi mancanti visto che ancora udev non li supporta), >continuate a leggere. ></p> > ><p> >La prima cosa da fare è quella di distattivare la regola che salva la >struttura dei device in un tarball allo spegnimento del PC: editate la >variabile <c>RC_DEVICE_TARBALL</c> in <path>/etc/conf.d/rc</path> e >impostatela su <c>no</c>: ></p> > ><pre caption="/etc/conf.d/rc"> >RC_DEVICE_TARBALL="no" ></pre> > ><p> >Se si è lasciato attivo il supporto a devfs nel kernel lo si può disattivare >nel file di configurazione del bootloader aggiungendo il parametro del kernel ><c>gentoo=nodevfs</c>. Se invece si volesse riattivare il supporto a devfs >disabilitando udev, si dovrà passare al kernel il parametro ><c>gentoo=noudev</c>. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Problemi Noti</title> ><section> ><title>File di dispositivo mancanti all'avvio</title> ><body> > ><p> >Se non si riesce a avviare il sistema con successo perché si ottiene un errore >che dice che il file <path>/dev/null</path> non è stato trovato, o perché la >console iniziale non esiste, il problema è dovuto alla mancanza di alcuni file >che devono essere presenti nel sistema <e>prima</e> che ><path>/dev</path> venga montato e udev inizi a gestirlo. Questo è un errore >piuttosto comune sui sistemi Gentoo installati usando supporti vecchi. ></p> > ><p> >Avendo installato <c>sys-apps/baselayout-1.8.12</c>, o più recente, questo >inconveniente dovrebbe essere alleviato dal fatto che il sistema dovrebbe essere >comunque in grado di avviarsi. Comunque, per evitare noiosi avvisi, è >sufficiente creare i file di dispositivo mancanti, come descritto in seguito. ></p> > ><p> >Per visualizzare i dispositivi che sono disponibili prima che il filesystem ><path>/dev</path> venga montato bisogna eseguire i seguenti comandi: ></p> > ><pre caption="Elenco dei dispositivi disponibili all'avvio"> ># <i>mkdir test</i> ># <i>mount --bind / test</i> ># <i>cd test/dev</i> ># <i>ls</i> ></pre> > ><p> >I dispositivi necessari per avviare correttamente il sistema sono ><path>/dev/null</path> e <path>/dev/console</path>. Se non vengono >visualizzati durante il test precedente vanno creati manualmente. I comandi >seguenti vanno eseguiti nella directory <path>test/dev/</path> creata >precentemente: ></p> > ><pre caption="Creare i file di dispositivo mancanti"> ># <i>mknod -m 660 console c 5 1</i> ># <i>mknod -m 660 null c 1 3</i> ></pre> > ><p> >Quando si sono impartiti questi comandi è necessario ricordarsi di smontare la >directory <path>test/</path>: ></p> > ><pre caption="Smontare la directory test/"> ># <i>cd ../../</i> ># <i>umount test</i> ># <i>rmdir test</i> ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>udev e nvidia</title> ><body> > ><p> >Nel caso si usassero i driver proprietari di nVidia e il server grafico X non >partisse, in un sistema configurato per utilizzare solo udev, bisogna >assicurarsi che: ></p> > ><ul> > <li> > il modulo <c>nvidia</c> sia elencato nel file ><path>/etc/modules.autoload.d/kernel-2.6</path> > </li> > <li> > sia installata una versione di <c>nvidia-kernel</c> uguale o maggiore di ><c>media-video/nvidia-kernel-1.0.5336-r2</c> > </li> > <li> > sia installata una versione di <c>sys-apps/baselayout</c> uguale o maggiore >di <c>sys-apps/baselayout-1.8.12</c> > </li> ></ul> > ><p> >Se <c>xorg-x11</c> si rifiuta di partire, può dipendere dalla mancanza del file >device <path>/dev/nvidia</path>. Eventualmente eseguire ><path>/sbin/NVmakedevices.sh</path> per (ri)crearlo. ></p> > > ></body> ></section> > ><section> ><title>I volumi LVM2 scompaiono</title> ><body> > ><p> >Usando <c>udev</c> e LVM2 insieme, è possibile che che i volumi logici creati >non appaiano nella directory <path>/dev</path>. In realta' questi device si >chiamano <path>/dev/dm-#</path> dove # sta per un numero intero. ></p> > ><p> >Per correggere questo errore bisogna modificare il file ><path>/etc/udev/rules.d/50-udev.rules</path> decommentando la seguente linea: ></p> > ><pre caption="Deconmmentare questa linea nel file /etc/udev/rules.d/50-udev.rules"> >KERNEL="dm-[0-9]*", PROGRAM="/sbin/devmap_name %M %m", NAME="%k", >SYMLINK="%c" ></pre> > ><p> >Dopo, installate <c>sys-fs/multipath-tools</c> che contiene le applicazioni ><c>devmap_name</c>. ></p> > ><pre caption="Installazione di multipath-tools"> ><comment>(Al momento in cui scrivo multipath-tools e' disponibile solo in testing:)</comment> ># <i>echo "=sys-fs/multipath-tools-0.4.2 ~x86" >> /etc/portage/package.keywords</i> ># <i>emerge multipath-tools</i> ></pre> > ></body> ></section> > ><section> ><title>Assegnamento dei nomi differente tra DevFS e udev</title> ><body> > ><p> >Nonostante l'intento di mantere inalterati i nomi assegnati ai dispositivi da >entrambi i sistemi di gestione, in qualche caso può capitare che ci siano >delle differenze tra il nome assegnato da DevFS e quello assegnato da udev. ></p> > ><p> >Un caso conosciuto riguarda il controller RAID HP Smart Array 5i (più >precisamente il modulo del kernel <c>cciss</c>). Con udev, il dispositivo viene >chiamato ><path>/dev/cciss/cXdYpZ</path> dove X, Y e Z sono numeri. Con devfs, il >dispositivo >si chiama <path>/dev/hostX/targetY/partZ</path> o é un link simbolico a ><path>/dev/cciss/cXdY</path>. ></p> > ><p> >In questo caso é necessario ricordarsi di modificare il file ><path>/etc/fstab</path> e i file di configurazione del bootloader. ></p> > ><p> >La stessa cosa succede con molti dei link simbolici che venivano creati in ><path>/dev</path>, come per esempio <path>/dev/mouse</path>, che ora ><c>udev</c> non crea piu'. Assicurarsi che nel proprio file di configurazione >di X il percorso del dispositivo del mouse punti a un file esistente. ></p> > ><p> >Un'altro problema è nella differenza di denominazione dei terminali tra devfs e >udev. Mentre in devfs i terminali vengono chiamati <c>tty</c>, udev li chiama ><c>vc</c>. Ciò può dare dei problemi nel caso siano state applicate delle >restrizioni, attraverso l'uso di <path>/etc/securetty</path>, riguardo le login >da utente root Assicurarsi dai cambiare <c>tty1</c> in <c>vc/1</c> nel file di >configurazione <path>/etc/securetty</path>, per permettere a root di loggarsi >tramite la console. ></p> > ></body> ></section> > ><section> ><title>Altri problemi</title> ><body> > ><p> >Se il file corrispondente a un dispositivo non viene creato quando si carica >il modulo relativo tramite il file ><path>/etc/modules.autoload.d/kernel-2.6</path>, ma compare caricando >manualmente il modulo tramite modprobe si provi a installare ><c>sys-apps/baselayout-1.8.12</c>, o più recente. ></p> > ><p> >Il supporto per i dispositivi framebuffer (<path>/dev/fb/*</path>) è stato >introdotto a partire dalla versione 2.6.6-rc2 del kernel. ></p> > ><p> >Nel caso si usasse un kernel precendente alla versione 2.6.4 è necessario >includere esplicitamente il supporto per il filesystem <path>/dev/pts</path>. ></p> > ><pre caption="Abilitare il filesystem /dev/pts"> >File systems ---> > Pseudo filesystems ---> > [*] /dev/pts file system for Unix98 PTYs ></pre> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Risorse & Riconoscimenti</title> ><section> ><body> > ><p> >La conferenza sul sistema udev tenuta da Greg Kroah-Hartman (IBM Corporation) >al Linux Symposium (Ottawa, Canada - 2003) è un ottimo punto di partenza per >una buona comprensione di udev. ></p> > ><p> ><uri >link="http://webpages.charter.net/decibelshelp/LinuxHelp_UDEVPrimer.html"> >Decibel's >UDEV Primer</uri> è un documento molto approfondito riguardo all'uso di udev >su Gentoo. ></p> > ><p> ><uri link="http://www.reactivated.net/udevrules.php">Writing udev >rules</uri>, scritto dallo sviluppatore di Gentoo Daniel Drake, è un >documento eccellente per imparare come personalizzare la proprio >installazione di udev. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> > ></guide>
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