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Gentoo's Bugzilla – Attachment 78702 Details for
Bug 121267
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utf-8.xml Italian translation, revision 1.0
utf-8.xml (text/plain), 28.30 KB, created by
Cristiano Chiucchiolo
on 2006-02-02 00:36:52 UTC
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)
Description:
utf-8.xml Italian translation, revision 1.0
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MIME Type:
Creator:
Cristiano Chiucchiolo
Created:
2006-02-02 00:36:52 UTC
Size:
28.30 KB
patch
obsolete
><?xml version='1.0' encoding="UTF-8"?> ><!-- $Header: --> ><!DOCTYPE guide SYSTEM "/dtd/guide.dtd"> > ><guide link="/doc/it/utf-8.xml"> ><title>Usare UTF-8 con Gentoo</title> > ><author title="Autore"> > <mail link="slarti@gentoo.org">Thomas Martin</mail> ></author> ><author title="Collaboratore"> > <mail link="devil@gentoo.org.ua">Alexander Simonov</mail> ></author> ><author title="Editore"> > <mail link="fox2mike@gentoo.org">Shyam Mani</mail> ></author> ><author title="Traduttore"> > <mail link="cristiano.chiucchiolo@gmail.com">Cristiano Chiucchiolo</mail> ></author> > ><abstract> >Questa guida mostra come installare e utilizzare il set di caratteri Unicode UTF-8 nel vostro sistema Gentoo Linux, dopo aver spiegato i pregi di Unicode e più in dettaglio di UTF-8. ></abstract> > ><!-- The content of this document is licensed under the CC-BY-SA license --> ><!-- See http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5 --> ><license /> > ><version>2.16</version> ><date>2006-01-06</date> > ><chapter> ><title>Codifiche di caratteri</title> ><section> ><title>Che cos'è la codifica dei caratteri?</title> ><body> > ><p> >I computer non comprendono il testo da soli. Perciò, ogni carattere è rappresentato da un numero. Tradizionalmente, i set di numeri usati per rappresentare alfabeti e simboli (conosciuti come sistemi di codifica o "character sets") erano limitati nella loro dimensione a causa dei limiti hardware dei computer. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Storia delle codifiche di caratteri</title> ><body> > ><p> >Il più comune (o almeno il più largamente accettato) character set è >il codice <b>ASCII</b> (American Standard Code for Information Interchange). Molti ritengono che ASCII sia lo standard software che abbia goduto di maggior successo in assoluto. Il moderno ASCII fu standardizzato nel 1986 (ANSI X3.4, RFC 20, ISO/IEC 646:1991, ECMA-6) dall'American National Standards Institute. ></p> > ><p> >Il codice ASCII è a 7 bit, ovvero utilizza sequenze di bit rappresentabili con sette cifre binarie, che corrispondono all'intervallo da 0 a 127 in numeri decimali. Essi includono 32 caratteri di controllo non visibili, da 0 a 31, con il carattere di controllo finale, DEL o "delete", al 127. I caratteri da 32 a 126 sono visibili: spazi, punteggiatura, lettere e numeri. ></p> > ><p> >L'ottavo bit nel codice ASCII era usato in origine come parity per il controllo degli errori. Quando tale funzione non è desiderata, esso viene lasciato a 0. Questo significa che nel codice ASCII ogni carattere è rappresentato da un singolo byte. ></p> > ><p> >Sebbene ASCII fosse sufficiente per comunicare in inglese moderno, per altre lingue europee che utilizzano caratteri accentati, le cose non erano così semplici. Per venire incontro a queste esigenze furono sviluppati gli standard ISO 8859. Essi erano compatibili a ritroso con ASCII, ma anziché lasciare l'ottavo bit inutilizzato, lo usavano per consentire la codifica di altri 127 caratteri. Ma i limii di ISO 8859 vennero presto alla luce, ed infatti attualmente ci sono 15 varianti di questo standard (da 8859-1 fino a 8859-15). Fuori dall'intervallo di bytes compatibile con ASCII, c'è spesso conflitto tra le lettere rappresentate da ogni byte. A complicare ulteriormente l'interoperabiltà tra le codifiche di caratteri, Windows-1252 è utilizzato in alcune versioni di Microsoft Windows per le lingue dell'Europa Occidentale. Esso è un superset di ISO 8859-1, ma differisce da questo standard in diversi punti. Ad ogni modo, tutti questi set mantengono la compatibilità con ASCII. ></p> > ><p> >Il necessario sviluppo di codifiche single-byte completamente differenti, per gli alfabeti non latini, come EUC (Extended Unix Coding), che è utilizzato per il giapponese e per il coreano (e in misura minore per il cinese), creò una confusione ancor maggiore, mentre sistemi operativi diversi continuavano ad utilizzare character sets diversi per le stesse lingue, ad esempio Shift-JIS e ISO-2022-JP. Gli utenti che avessero voluto visualizzare caratteri cirillici dovevano scegliere tra la codifica KOI8-R per il russo e il bulgaro, la KOI8-U per l'ucraino, e gli altri set cirillici, come lo sfortunato ISO 8859-5 e il comune Windows-1251. Tutti questi set di caratteri fecero venire meno quasi totalmente la compatibilità con ASCII (tuttavia le codifiche KOI8 mettono i caratteri cirillici nell'ordine latino, cosicché togliendo l'ottavo bit, il testo può ancora essere decifrato in un terminale ASCII attraverso una translitterazione case-reversed.) ></p> > ><p> >Questo ha portato confusione, oltre che una quasi totale incapacità di comunicazione tra le lingue, soprattutto se utilizzano alfabeti diversi. Ma c'è Unicode. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Che cos'è Unicode?</title> ><body> > ><p> >Unicode supera il tradizionale limite del byte singolo che affligge i set di caratteri. Utilizza 17 "piani" di 65.536 unità di codice, per rappresentare un massimo di 1.114.112 caratteri. Poiché il primo piano, detto anche "Basic Multilingual Plane" o BMP, contiene praticamente tutto ciò serve in genere a un utente, molti ritengono erroneamente che Unicode sia un character set a 16 bit. ></p> > ><p> >Unicode è stato mappato in molti modi diversi, ma i due più comuni sono <b>UTF</b> (Unicode Transformation Format) e <b>UCS</b> (Universal Character >Set). Un numero dopo UTF indica il numero di bit in una unità, mentre il numero dopo UCS indica il numero di byte. UTF-8 è diventato il più diffuso mezzo di interscambio di testo Unicode, grazie alla sua natura pulita a 8 bit, ed è proprio questo infatti l'oggetto di questo documento. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>UTF-8</title> ><body> > ><p> >UTF-8 è una codifica di caratteri a lunghezza variabile, cioè utilizza da 1 a 4 bytes per simbolo. Così, il primo byte UTF-8 è usato per codificare l'ASCII, dando a questo set di caratteri la piena compatibilità a ritroso con ASCII. In UTF-8 ASCII e i caratteri latini sono intercambiabili con un piccolo aumento nella dimensione dei dati, perché solo il primo bit viene utilizzato. Gli utenti di alfabeti orientali, ad esempio i giapponesi, ai quali è stato assegnato un intervallo di byte più elevato, sono scontenti, poiché questo causa un 50% di ridondanza nei loro dati. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Cosa può fare per te UTF-8</title> ><body> > ><p> >UTF-8 consente di lavorare in un ambiente multilingue rispettoso degli standard e internazionalmente accettato, con una ridondanza di dati relativamente bassa. UTF-8 è il modo migliore per trasmettere testo non ASCII via Internet, Email, IRC e praticamente qualunque altro mezzo. Nonostante ciò, molte persone considerano l'uso di UTF-8 nelle comunicazioni online un abuso. È sempre meglio conoscere l'opinione verso UTF-8 di uno specifico canale, mailing list o gruppo Usenet prima di usare caratteri UTF-8 <e>non-ASCII</e>. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Utilizzare UTF-8 con Gentoo Linux</title> ><section> ><title>Trovare o creare una localizzazione UTF-8</title> ><body> > ><p> >Adesso che hai compreso i principi che stanno dietro a Unicode, sei pronto ad utilizzare UTF-8 nel tuo sistema. ></p> > ><p> >Il requisito preliminare per poter utilizzare UTF-8 è avere installata una versione di glibc che abbia il supporto per la nostra lingua. Per ottenere questo si utilizza il file <path>/etc/locales.build</path>, in combinazione con la flag USE <c>userlocales</c>. Non è tra gli scopi di questo documento spiegare il funzionamento di tale file, ma fortunatamente il suo uso è ben documentato nei commenti all'interno del fle stesso. Inoltre una spiegazione dettagliata si trova nella <uri link="/doc/it/guide-localization.xml#doc_chap3_sect3"> Gentoo Linux Localization Guide</uri>. ></p> > ><p> >Fatto ciò, dobbiamo vedere se è già disponibile una localizzazione UTF-8 per la nostra lingua, e se non lo è dobbiamo crearne una. ></p> > ><pre caption="Controllo dell'esistenza di una localizzazione UTF-8"> ><comment>(Sostituire "it_IT" con le impostazioni locali desiderate)</comment> ># <i>locale -a | grep 'it_IT'</i> >it_IT >it_IT.UTF-8 ></pre> > ><p> >Dell'output della riga di comando ci interessa il risultato con un suffisso <c>.UTF-8</c>. Se non c'è alcun risultato con un suffisso simile, dobbiamo creare una localizzazione compatibile UTF-8. ></p> > ><note> >Eseguire il seguente codice solo se non si ha una localizzazione UTF-8 disponibile per la propria lingua. ></note> > ><pre caption="Creare una localizzazione UTF-8"> ><comment>(Sostituire "it_IT" con le impostazioni locali desiderate)</comment> ># <i>localedef -i it_IT -f UTF-8 it_IT.UTF-8</i> ></pre> > ><p> >Un altro modo per includere una localizzazione UTF-8 è aggiungerla al file <path>/etc/locales.build</path>, ricompilando poi <c>glibc</c> con la flag USE <c>userlocales</c> impostata. ></p> > ><pre caption="Riga da aggiungere in /etc/locales.build"> >it_IT.UTF-8/UTF-8 ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Impostare la localizzazione</title> ><body> > ><p> >C'è una variabile d'ambiente che deve essere impostata per poter utilizzare la nostra nuova localizzazione UTF-8: <c>LC_ALL</c> (essa ha la precedenza sulla variabile <c>LANG</c>). Ci sono diversi modi per impostarla; alcune persone preferiscono avere un ambiente UTF-8 solo per un determinato utente, e in questo le variabili vanno impostate in <path>~/.profile</path> (se si utilizza <c>/bin/sh</c>), oppure in <path>~/.bash_profile</path> o <path>~/.bashrc</path> (se si utilizza <c>/bin/bash</c>). ></p> > ><p> >Altri preferiscono impostare la localizzazione globalmente. Si raccomanda in modo particolare questa opzione se <path>/etc/init.d/xdm</path> è in uso, in quanto questo init script avvia il display manager e il desktop prima che i suddetti file di avvio della shell siano esaminati, e quindi quando le variabili non sono ancora nell'ambiente. ></p> > ><p> >Si può impostare la localizzazione globalmente utilizzando <path>/etc/env.d/02locale</path>. Il file dovrebbe apparire simile a quanto segue: ></p> > ><pre caption="Dimostrazione /etc/env.d/02locale"> ><comment>(Come sempre, sostituire "it_IT.UTF-8" con la propria localizzazione)</comment> >LC_ALL="it_IT.UTF-8" ></pre> > ><p> >Fatto ciò, l'ambiente deve essere aggiornato affinché la modifica sia operativa. ></p> > ><pre caption="Aggiornare l'ambiente"> ># <i>env-update</i> >>>> Regenerating /etc/ld.so.cache... > * Caching service dependencies ... ># <i>source /etc/profile</i> ></pre> > ><p> >A questo punto, eseguiamo <c>locale</c> senza argomenti per vedere se abbiamo nel nostro ambiente le variabili corrette: ></p> > ><pre caption="Controllare la presenza nell'ambiente della nuova localizzazione"> ># <i>locale</i> >LANG= >LC_CTYPE="it_IT.UTF-8" >LC_NUMERIC="it_IT.UTF-8" >LC_TIME="it_IT.UTF-8" >LC_COLLATE="it_IT.UTF-8" >LC_MONETARY="it_IT.UTF-8" >LC_MESSAGES="it_IT.UTF-8" >LC_PAPER="it_IT.UTF-8" >LC_NAME="it_IT.UTF-8" >LC_ADDRESS="it_IT.UTF-8" >LC_TELEPHONE="it_IT.UTF-8" >LC_MEASUREMENT="it_IT.UTF-8" >LC_IDENTIFICATION="it_IT.UTF-8" >LC_ALL=it_IT.UTF-8 ></pre> > ><p> >Questo è tutto. Ora stai usando una localizzazione UTF-8, e il prossimo passo è la configurazione delle applicazioni che usi ogni giorno. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Supporto applicazioni</title> ><section> ><body> > ><p> >Quando Unicode iniziò a prendere forza nel mondo del software, i set di caratteri multibyte non erano adatti a linguaggi come il C, in cui sono scritti molti programmi che la gente usa ogni giorno. Perfino oggi, alcuni programmi non sono in grado di gestire UTF-8 in maniera adeguata. Fortunatamente, la gran parte di essi non dà problemi! ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Nomi file, NTFS, e FAT</title> ><body> > ><p> >Ci sono diverse opzioni NLS nel menù di configurazione del kernel di Linux, ma è importante non confondersi! Per la maggiorparte, la sola cosa da fare è compilare il supporto NLS per UTF-8 dentro il kernel, impostando l'opzione NLS di default a utf8. ></p> > ><pre caption="Configurazione del Kernel per UTF-8 NLS"> >File Systems --> > Native Language Support --> > (utf8) Default NLS Option > <*> NLS UTF8 > <comment>(Anche <*> altri set di caratteri che sono utilizzati nei filesystem FAT e nei CD-ROM Joilet.)</comment> ></pre> > ><p> >Se prevedi di montare partizioni NTFS, potresti aver bisogno di specificare l'opzione <c>nls=</c> nel mount. Se prevedi di montare partizioni FAT, potrebbe servirti l'opzione <c>codepage=</c>. Se vuoi, puoi anche impostare un codepage di default per FAT nella configurazione del kernel. Nota che l'opzione <c>codepage</c> nel mount ha la precedenza sulle impostazioni del kernel. ></p> > ><pre caption="Impostazioni FAT nella configurazione del kernel"> >File Systems --> > DOS/FAT/NT Filesystems --> > (437) Default codepage for fat ></pre> > ><p> >Dovresti evitare di impostare <c>Default iocharset for fat</c> a UTF-8, deto che è sconsigliato. Invece, potresti voler utilizzare l'opzione utf8=true nel montare le partizioni FAT. Per maggiori informazioni, vedi <c>man mount</c> e la documentazione del kernel in <path>/usr/src/linux/Documentation/filesystems/vfat.txt</path>. ></p> > ><p> >Per modificare la codifica dei nomi file, può essere utilizzato <c>app-text/convmv</c>. ></p> > ><pre caption="Esempio sull'uso di convmv"> ># <i>emerge --ask app-text/convmv</i> ><comment>(Sintassi del comando)</comment> ># <i>convmv -f <current-encoding> -t utf-8 <filename></i> ><comment>(Sostituisce iso-8859-1 con il charset utf-8)</comment> ># <i>convmv -f iso-8859-1 -t utf-8 filename</i> ></pre> > ><p> >Per modificare la codifica del <e>contenuto</e> dei file, utilizza l'utility <c>iconv</c>, contenuta in <c>glibc</c>: ></p> > ><pre caption="Exsempio sull'uso di iconv"> ><comment>(Sostituisce iso-8859-1 con il charset utf-8)</comment> ><comment>(Controlla se l'output è corretto)</comment> ># <i>iconv -f iso-8859-1 -t utf-8 filename</i> ><comment>(Converte il file, creando un nuovo file)</comment> ># <i>iconv -f iso-8859-1 -t utf-8 filename > newfile</i> ></pre> > ><p> >A questo scopo può essere usato anche <c>app-text/recode</c>. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>La console di sistema</title> ><body> > ><impo> >È necessario >=sys-apps/baselayout-1.11.9 per avere Unicode sulla console. ></impo> > ><p> >Per abilitare UTF-8 sulla console, è necessario editare <path>/etc/rc.conf</path> e impostare <c>UNICODE="yes"</c>, leggendo anche i commenti in quel file: è importante avere un font che abbia un buon numero di caratteri, se si vuole ottenere il massimo da Unicode. ></p> > ><p> >La variabile <c>KEYMAP</c>, impostata in <path>/etc/conf.d/keymaps</path>, dovrebbe avere specificata una keymap Unicode. ></p> > ><pre caption="Esempio ritaglio di /etc/conf.d/keymaps"> ><comment>(Cambia "it" con il tuo layout locale)</comment> >KEYMAP="it" ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Ncurses e Slang</title> ><body> > ><note> >Ignora ogni riferimento a Slang in questa sezione se non lo hai installato o non lo utilizzi. ></note> > ><p> >È cosa saggia aggiungere <c>unicode</c> alle flag USE globali in <path>/etc/make.conf</path>, riemergendo poi <c>sys-libs/ncurses</c> e ><c>sys-libs/slang</c> se necessario. Portage lo farà automaticamente all'aggiornamento del sistema: ></p> > ><pre caption="Aggiornare il sistema"> ># <i>emerge --update --deep --newuse world</i> ></pre> > ><p> >Dobbiamo anche ricompilare i pacchetti collegati ad essi, ora che i cambiamenti alle flag USE sono stati applicati. Il tool che utilizzeremo (<c>revdep-rebuild</c>) è parte del pacchetto <c>gentoolkit</c>. ></p> > ><pre caption="Ricompilazione dei programmi collegati a ncurses o slang"> ># <i>revdep-rebuild --soname libncurses.so.5</i> ># <i>revdep-rebuild --soname libslang.so.1</i> ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>KDE, GNOME e Xfce</title> ><body> > ><p> >Tutti i più importanti ambienti desktop supportano pienamente Unicode, e non richiederanno nessuna ulteriore configurazione. Questo perché i toolkit grafici alla base di essi (Qt o GTK+2) supportano UTF-8. Di conseguenza, tutte le applicazioni che si basano su questi toolkit dovrebbero essere immediatamente compatibili con UTF-8. ></p> > ><p> >Le eccezioni a questa regola arrivano con Xlib e GTK+1. GTK+1 richiede un FontSpec iso-10646-1 in ~/.gtkrc, per esempio <c>-misc-fixed-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-iso10646-1</c>. Inoltre, le applicazioni che utilizzano Xlib or Xaw necessiteranno di un FontSpec simile, in mancanza del quale non funzioneranno. ></p> > ><note> >Se hai da qualche parte una versione del centro di controllo gnome1, usa quella. Da lì seleziona un qualunque font iso10646-1. ></note> > ><pre caption="Esempio di ~/.gtkrc (per GTK+1) che definisce un font compatibile con Unicode"> >style "user-font" >{ > fontset="-misc-fixed-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-iso10646-1" >} >widget_class "*" style "user-font" ></pre> > ><p> >Se un'applicazione supporta sia Qt che GTK+2, l'interfaccia grafica GTK+2 GUI darà in genere migliori risultati con Unicode. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>X11 e Fonts</title> ><body> > ><impo> ><c>x11-base/xorg-x11</c> ha un supporto Unicode di gran lunga migliore di quello di XFree86, ed è <e>altamente</e> raccomandato. ></impo> > ><p> >I fonts TrueType hanno il supporto per Unicode, e la maggiorparte dei fonts inclusi in Xorg hanno un ottimo supporto per i caratteri, sebbene, ovviamente, non tutti i segni disponibili in Unicode sono stati creati per quei fonts. Per compilare i fonts (compreso il set Bitstream Vera) con il supporto per i caratteri dell'Asia Orientale in X, assicurati di avere impostato la flag USE <c>cjk</c>. Molte altre applicazioni utilizzano questa flag, quindi potrebbe valere la pena di aggiungerla come permanente. ></p> > ><p> >Inoltre, diversi pacchetti di fonts in Portage sono compatibili con Unicode. ></p> > ><pre caption="Opzionale: Installare alcuni fonts aggiuntivi compatibili con Unicode"> ># <i>emerge terminus-font intlfonts freefonts cronyx-fonts corefonts</i> ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Window managers ed emulatori di terminale</title> ><body> > ><p> >I window managers non compilati su GTK o Qt hanno generalmente un supporto Unicode molto buono, in quanto spesso utilizzano la libreria Xft per gestire i fonts. Se il tuo window manager non usa Xft per i fonts, puoi sempre utilizzare come font Unicode il FontSpec menzionato nella sezione precedente. ></p> > ><p> >Gli emulatori di terminale che utilizzano Xft e supportano Unicode sono più difficili da trovare. A parte Konsole e gnome-terminal, le migliori opzioni in Portage sono <c>x11-terms/rxvt-unicode</c>, <c>xfce-extra/terminal</c>, ><c>gnustep-apps/terminal</c>, <c>x11-terms/mlterm</c>, o il semplice <c>x11-terms/xterm</c>, compilato con la flag USE <c>unicode</c> e avviato con il comando <c>uxterm</c>. Anche <c>app-misc/screen</c> supporta UTF-8, se avviato con <c>screen -U</c> o se la seguente stringa è inserita in <path>~/.screenrc</path>: ></p> > ><pre caption="~/.screenrc per UTF-8"> >defutf8 on ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Vim, Emacs, Xemacs e Nano</title> ><body> > ><p> >Vim fornisce pieno supporto UTF-8, e inoltre rileva automaticamente i file UTF-8. Per maggiori informazioni su Vim, usa <c>:help mbyte.txt</c>. ></p> > ><p> >Anche Emacs 22.x o successivo supporta pienamente UTF-8. Xemacs 22.x non supporta ancora la combinazione dei caratteri. ></p> > ><p> >Le versioni precedenti di Emacs e/o Xemacs potrebbero richiedere l'installazione di ><c>app-emacs/mule-ucs</c> e/o di <c>app-xemacs/mule-ucs</c>, e l'aggiunta del seguente codice in <path>~/.emacs</path> affinché si possa avere il supporto per le lingue CJK in UTF-8: ></p> > ><pre caption="Supporto CJK UTF-8 in Emacs"> >(require 'un-define) >(require 'jisx0213) >(set-language-environment "Japanese") >(set-default-coding-systems 'utf-8) >(set-terminal-coding-system 'utf-8) ></pre> > ><p> >Attualmente Nano non fornisce supporto per UTF-8, sebbene esso sia stato previsto da lungo tempo. Con un po' di fortuna, la situazione cambierà in futuro. Al momento della redazione di questo documento, il supporto UTF-8 si trova nel CVS di Nano, e dovrebbe essere incluso nella prossima release. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Shells</title> ><body> > ><p> >Attualmente, <c>bash</c> fornisce il pieno supporto Unicode attraverso la libreria GNU readline. Gli utenti Z Shell sono in una posizione in qualche modo peggiore: nessuna parte della shell ha il supporto Unicode support, sebbene il progetto di aggiungere il supporto dei set di caratteri multibyte sia già operativo. ></p> > ><p> >La shell C, <c>tcsh</c> e <c>ksh</c> non forniscono alcun supporto UTF-8. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Irssi</title> ><body> > ><p> >Irssi ha un completo supporto UTF-8, ma richiede all'utente di settare un'opzione. ></p> > ><pre caption="Abilitare UTF-8 in Irssi"> >/set term_type UTF-8 ></pre> > ><p> >Quando caratteri non ASCII sono spesso convertiti in charsets non UTF-8, il comando <c>/recode</c> può essere utilizzato per convertire i caratteri. >Digitare <c>/help recode</c> per maggiori informazioni. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Mutt</title> ><body> > ><p> >Il client di posta Mutt ha un supporto Unicode molto buono. Per usare UTF-8 con Mutt, non è necessario editare alcun file di configurazione. Mutt lavorerà in ambiente Unicode senza modifiche se tutti i file di configurazione (firma compresa) sono codificati in UTF-8. ></p> > ><note> >Potresti ancora vedere '?' nella posta che leggi con Mutt. Questo è il risultato delle persone che utilizzano un client di posta che non indica il charset usato. Su questo non puoi farci nulla, a parte chiedere a costoro di configurare correttamente il loro client. ></note> > ><p> >Maggiori informazioni sono disponibili nella <uri >link="http://wiki.mutt.org/index.cgi?MuttFaq/Charset">Mutt Wiki</uri>. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Less</title> ><body> > ><p> >Si usano molto <c>more</c> o <c>less</c> insieme a <c>|</c>, per essere in grado di vedere correttamente l'output di un comando, come ad esempio <c>dmesg | less</c>. Mentre <c>more</c> richiede solo che la shell supporti UTF-8, <c>less</c> ha bisogno che sia impostata una variabile d'ambiente, <c>LESSCHARSET</c>, per assicurare che i caratteri Unicode siano visualizzati correttamente. Essa può essere impostata in ><path>/etc/profile</path> o <path>~/.bash_profile</path>. Avvia un editor a tua scelta e aggiungi la seguente riga ad uno dei suddetti file. ></p> > ><pre caption="Impostare la variabile d'ambiente per less"> >LESSCHARSET=utf-8 ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Man</title> ><body> > ><p> >Le Man pages sono parte integrante di ogni macchina Linux machine. Per essere sicuro che ogni carattere Unicode nelle tue man pages sia visualizzato correttamente, edita <path>/etc/man.conf</path> e sostituisci una riga come mostrato qui sotto. ></p> > ><pre caption="Modifiche a man.conf per il supporto Unicode"> ><comment>(Questa è la vecchia riga)</comment> >NROFF /usr/bin/nroff -Tascii -c -mandoc ><comment>(Sostituisci la riga sopra con questa)</comment> >NROFF /usr/bin/nroff -mandoc -c ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>elinks e links</title> ><body> > ><p> ><c>Elinks</c> e <c>links</c> sono browser testuali usati comunemente, ed ora vedremo come possiamo abilitare il supporto UTF-8 su di essi. Ci sono due modi per fare ciò, utilizzando l'opzione Setup all'interno del browser o modificando il file di configurazione. Per impostare l'opzione attraverso il browser, apri un sito con ><c>elinks</c> o <c>links</c>, premi <c>Alt+S</c> per entrare nel menù Setup, seleziona le opzioni Terminal o premi <c>T</c>. Scorri verso il basso e seleziona l'ultima opzione, <c>UTF-8 I/O</c>, premendo Invio. Infine salva ed esci dal menù. Su ><c>links</c> potresti dover premere nuovamente <c>Alt+S</c>, premendo poi <c>S</c> per salvare. La modifica del file di configurazione è descritta qui sotto. ></p> > ><pre caption="Abilitare UTF-8 in elinks/links"> ><comment>(Per elinks, editare /etc/elinks/elinks.conf o ~/.elinks/elinks.conf e >aggiungere la seguente riga)</comment> >set terminal.linux.utf_8_io = 1 > ><comment>(Per links, editare ~/.links/links.cfg e aggiungere la seguente riga)</comment> >terminal "xterm" 0 1 0 us-ascii utf-8 ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Testare il tutto</title> ><body> > ><p> >Ci sono numerosi siti per testare UTF-8. <c>net-www/w3m</c>, <c>net-www/links</c>, <c>net-www/elinks</c>, <c>net-www/lynx</c> e tutti i browser basati su Mozilla (incluso Firefox) supportano UTF-8. Anche Konqueror e Opera hanno il pieno supporto UTF-8. ></p> > ><p> >Quando utilizzi un browser testuale, assicurati sempre di essere su un terminale compatibile con Unicode. ></p> > ><p> >Se vedi alcuni caratteri visualizzati in riquadri con lettere o numeri all'interno, significa che il tuo font non ha un carattere per il simbolo che UTF-8 vuole. Al suo posto, visualizza un riquadro con il codice esadecimale del simbolo UTF-8. ></p> > ><ul> > <li> > <uri link="http://www.w3.org/2001/06/utf-8-test/UTF-8-demo.html">Pagina di test W3C UTF-8</uri> > </li> > <li> > <uri link="http://titus.uni-frankfurt.de/indexe.htm?/unicode/unitest.htm"> > Pagina di test UTF-8 fornita dall'Università di Francoforte</uri> > </li> ></ul> > ></body> ></section> ><section> ><title>Metodi di Input</title> ><body> > ><p> >Per scrivere, all'interno di X, caratteri non contenuti sulla propria tastiera, si possono utilizzare le <e>Dead keys</e>. Esse consistono nel premere contemporaneamente il tasto AltGr e un tasto della sezione non alfabetica alla tastiera, a sinistra del tasto Invio. Fatto ciò, premere una lettera. La dead key dovrebbe modificarla. L'input può essere ulteriormente modificato utilizzando il tasto Shift insieme ad AltGr e premendo contemporaneamente la lettera da modificare. ></p> > ><p> >Per abilitare le dead keys in X, è necessario un layout che le supporti. La maggiorparte dei layout europei hanno già dead keys con le varianti di default. Tuttavia, questo non avviene nei layout nordamericani. Sebbene vi sia un certo grado di incompatibilità tra i layout, la soluzione più semplice sembra essere quella di utilizzare un layout nella forma "en_US" anziché "us", per esempio. Il layout è impostato in <path>/etc/X11/xorg.conf</path> in questo modo: ></p> > ><pre caption="Parte di /etc/X11/xorg.conf"> >Section "InputDevice" > Identifier "Keyboard0" > Driver "kbd" > Option "XkbLayout" "en_US" <comment># Anziché solo "us"</comment> > <comment>(Altre opzioni Xkb vanno qui)</comment> >EndSection ></pre> > ><note> >La suddetta modifica deve essere applicata solo se si sta usando un layout nordamericano, o un altro layout in cui le dead keys non sembrano funzionare. Gli utenti europei dovrebbero avere le dead keys immediatamente funzionanti. ></note> > ><p> >Questa modifica diverrà effettiva al riavvio del server X. Per applicarla immediatamente, usa il tool <c>setxkbmap</c>, ad esempio, <c>setxkbmap en_US</c>. ></p> > ><p> >Probabilmente è più semplice descrivere le dead keys con degli esempi. Sebbene i risultati dipendano dalla localizzazione, i concetti dovrebbero rimanere gli stessi qualunque essa sia. Gli esempi qui sotto contengono UTF-8, quindi per vederli devi o impostare il tuo browser affinché visualizzi la pagina come UTF-8, oppure avere una localizzazione UTF-8 già configurata. ></p> > ><p> >Premendo contemporaneamente AltGr e [, lasciandoli, e premendo poi a, viene prodotta una 'ä'. Premendo contemporaneamente AltGr e [, e premendo poi e, viene prodotta una 'ë'. Premendo contemporaneamente AltGr e ; viene prodotto un 'á', mentre premendo contemporaneamente AltGr e ; , lasciandoli, e premendo poi e, viene prodotto un 'é'. ></p> > ><p> >Premendo AltGr, Shift e [ contemporaneamente, lasciandoli, e premendo poi a, viene prodotta una 'Ã¥' scandinava. Similmente, premendo AltGr, Shift e [ contemporaneamente, lasciando <e>solo</e> la [, e premendola poi di nuovo, viene prodotta una 'Ë'. Nonostante sembri lo stesso, questo (U+02DA) non è il simbolo di grado (U+00B0). Esso funziona per altri accenti prodotti dalle dead keys. AltGr e [, lasciando solo la [, e poi premendola di nuovo, producono una '¨'. ></p> > ><p> >AltGr può essere usato da solo con i tasti alfabetici. Ad esempio, AltGr ed m formano una lettera mu greca minuscola: 'µ'. AltGr ed s formano una 'Ã'. Come molti europei si aspettano (perché così è scritto sulla loro tastiera), AltGr e 4 (o E, dipende dal layout della tastiera) formano il simbolo dell'Euro, 'â¬'. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Risorse</title> ><body> > ><ul> > <li> > <uri link="http://it.wikipedia.org/wiki/Unicode">Unicode su Wikipedia</uri> > </li> > <li> > <uri link="http://it.wikipedia.org/wiki/UTF-8">UTF-8 su Wikipedia</uri> > </li> > <li><uri link="http://www.unicode.org">Unicode.org</uri></li> > <li><uri link="http://www.utf-8.com">UTF-8.com</uri></li> > <li><uri link="http://www.ietf.org/rfc/rfc3629.txt">RFC 3629</uri></li> > <li><uri link="http://www.ietf.org/rfc/rfc2277.txt">RFC 2277</uri></li> > <li><uri link="http://www.tbray.org/ongoing/When/200x/2003/04/26/UTF">Characters vs. Bytes</uri> > </li> ></ul> > ></body> ></section> ></chapter> ></guide>
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