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Gentoo's Bugzilla – Attachment 7088 Details for
Bug 13488
Italian translation of gentoo-x86-install
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Italian translation of gentoo-x86-install
gentoo-x86-install.xml (text/plain), 61.35 KB, created by
Enrico Morelli
on 2003-01-08 07:13:36 UTC
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)
Description:
Italian translation of gentoo-x86-install
Filename:
MIME Type:
Creator:
Enrico Morelli
Created:
2003-01-08 07:13:36 UTC
Size:
61.35 KB
patch
obsolete
><?xml version='1.0' encoding="UTF-8"?> ><!DOCTYPE guide SYSTEM "/dtd/guide.dtd"> > ><guide link="/doc/it/gentoo-x86-install.xml"> > ><title>Gentoo Linux 1.4_rc2 Guida all'installazione</title> ><author title="Chief Architect"><mail link="drobbins@gentoo.org">Daniel Robbins</mail></author> ><author title="Author"><mail link="jerry@gentoo.org">Jerry Alexandratos</mail></author> ><author title="Ghost"><mail link="g2boojum@gentoo.org">Grant Goodyear</mail></author> > ><abstract>Queste instruzioni ti guideranno attraverso il processo di >installazione di Gentoo Linux 1.4_rc2. L'installazione di Gentoo Linux supporta >vari tipi di approcci a seconda di quanto vuoi che il tuo sistema sia costruito da >zero.</abstract> > ><version>1.0</version> ><date>4 Gennaio 2003</date> > ><chapter> ><title>Introduzione</title> ><section> ><body> > ><p> > Questo nuovo CD di boot dovrebbe partire da tutti i moderni lettori > CD-ROM IDE e SCSI. Il Linux incluso nel CD-ROM supporta periferiche IDE > (incluse nel kernel) e SCSI (disponibili come modulo). > Inoltre, sono provveduti i moduli per tutti i tipi di schede di rete > supportati da Linux, così come tutti i tools per la configurazione e l'accesso > via ssh alla rete e il download dei files. ></p> > > ><p> > I requisiti minimi del sistema sono: processore 486+ con idealmente > almeno 64MB di RAM (Gentoo Linux è stato installato con successo con > 64MB di RAM e 64MB di swap, ma in queste condizioni il processo di > installazione è molto lento). ></p> ><p> > Gentoo Linux può essere installato usando uno dei tre "stage" > tarball files La scelta dipende da quanta parte del sistema vuoi compilare. Lo stage1 > è per costruire l'intero sistema da zero. Lo stage2 è per > costruire alcune parti del sistema da zero mentre lo stage3 ti > permette di risparmiare molto tempo dato che è già > ottimizzato per il tuo specifico sistema. ></p> > ><p> > Bene, come facciamo ad iniziare il processo di installazione? Prima dovrai decidere > quale immagine LiveCD ISO ti serve, al momento quelle disponibili sono le seguenti: ></p> > <table> > <tr> > <th>Architettura</th> > <th>Descrizione</th> > </tr> > <tr> > <ti><uri link="http://www.gentoo.it/build/1.4_rc2/gentoo-basic-x86-1.4_rc2.iso">x86</uri></ti> > <ti>Contiene il tarfile per lo stage 1 e una release base -- va bene per tutte le piattaforme</ti> > </tr> > <tr> > <ti><uri link="http://www.gentoo.it/build/1.4_rc2/gentoo-grp-i686-1.4_rc2.iso">i686</uri></ti> > <ti>Contiene i tarfile stage 2 e 3, pacchetti GRP e il LiveCD per CPU i686+</ti> > </tr> > <tr> > <ti><uri link="http://www.gentoo.it/build/1.4_rc2/gentoo-grp-athlon-1.4_rc2.iso">athlon</uri></ti> > <ti>Contiene i tarfile stage 2 e 3, pacchetti GRP e il LiveCD per CPU Athlon</ti> > </tr> > <tr> > <ti><uri link="http://www.gentoo.it/build/1.4_rc2/gentoo-grp-athlon-xp-1.4_rc2.iso">athlon-xp</uri></ti> > <ti>Contiene i tarfile stage 2 e 3, pacchetti GRP e il LiveCD per CPU Athlon XP</ti> > </tr> > <tr> > <ti><uri link="http://www.gentoo.it/build/1.4_rc2/gentoo-grp-pentium3-1.4_rc2.iso">pentium3</uri></ti> > <ti>Contiene i tarfile stage 2 e 3, pacchetti GRP e il LiveCD per CPU Pentium III e Pentium 4</ti> > </tr> > > </table> ><p> > Mentre tutti i LiveCD faranno il boot su qualsiasi architettura, i relativi tarballs sono ottimizzati > per un particolare tipo di CPU e non lavorano su tutti i sistemi, eccetto per il > LiveCD "gentoo-basic-x86" che può essere installato ovunque. ></p> ><p> > I LiveCD sono immagini complete per CD che dovrebbero essere masterizzate su un CDR o CD-RW > usando un software per la masterizzazione. Al momento abbiamo due tipi di LiveCD. Il primo > con la dicitura "gentoo-basic" è di approssimativamente 40MB. Questo CD di > piccole dimensioni permette un donwload iniziale e contiene un tarfile stage 1 in <path>/mnt/cdrom/gentoo</path>. ></p> ><p> > Il secondo gruppo di LiveCD che offriamo è etichettato "livecd-grp.". > Questi CD contengono i tarfile stage1, 2 e 3 oltre ad un set di pacchetti GRP ottimizzati > per una specifica architettura. Usando questi LiveCD, sarà possibile installare velocemente un > sistema Gentoo Linux completamente funzionante. Lo svantaggio è che queste immagini ISO sono > grandi (circa 600MB) e ti ci vorrà un pò di tempo per scaricarle. ></p> ><info> > Se per qualche ragione la tua installazione è interrotta in qualche punto, puoi > fare un reboot e ripartire con l'installazione. Per esempio, se hai partizionato il disco, > installato lo stageX e sei pronto per il chroot, puoi, se necessario, ripartire con l'installazione. > Devi solo fare un riavvio con il LiveCD inserito nel lettore CD, montare le partizioni in <path>/mnt</path> > normalmente. Basilarmente puoi far questo in ogni punto dell'installazione, chiaramente dopo il > partizionamento per ovvie ragioni. ></info> > <warn> > Se incontri un problema in qualche parte dell'installazione e vorresti mandare un report come bug, > riportale su <uri>http://bugs.gentoo.org</uri>. Se il bug ha bisogno di essere mandato ai > package maintainers, sarà cura degli sviluppatori farlo. > </warn> > > ><p> > Ora diamo una rapida occhiata al processo di installazione. > (N.d.T. L'installazione di Gentoo prevede 3 steps che nel corso > dell'installazione chiameremo stage.) Creeremo le partizioni, > i nostri filesystems ed estrarremo uno degli stageNN tar file. Se stiamo usando lo stage1 o lo stage2 tar file, > vedremo quali passi compiere per portare il > nostro sistema allo stage3. Una volta che il sistema > sarà arrivato allo stage3, > potremo configurarlo (ottimizzando i files di configurazione, > installando il bootloader, etc.), e farlo ripartire avendo un sistema Gentoo > Linux completamente funzionale. > A seconda dello stage dal quale stiamo partendo, i seguenti sono i requisiti > per l'installazione (N.d.T. emerge è il comando per la > gestione del software in Gentoo Linux, per cui alcuni dei seguenti termini > non sono traducibili): ></p> > ><table> ><tr><th>stage tar file</th><th>requisiti per l'installazione</th></tr> ><tr><ti>1</ti><ti>setup di partizioni e filesystems, emerge rsync, bootstrap, emerge system, emerge linux sources, configurazione finale</ti></tr> ><tr><ti>2</ti><ti>setup di partizioni filesystems, emerge rsync, emerge system, emerge linux sources, configurazione finale</ti></tr> ><tr><ti>3</ti><ti>setup di partizioni e filesystems, emerge rsync (opzionale), configurazione finale</ti></tr> ></table> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Booting</title> ><section> ><body> > ><p> > Riavvia il PC facendo il boot dal LiveCD. > Dovrai vedere un testo di benvenuto con il logo di Gentoo Linux. > In questa schermata puoi semplicemente premere Enter per iniziare il > provesso di boot, permere F2 per visualizzare un aiuto o passare delle opzioni > al kernel, digitando <c>gentoo opt1 opt2</c>, ecc. > Una volta premuto ENTER, Linux comincerà > ad essere caricato da CD. > Al termine del boot sarai automaticamente loginato come root e a scopo di sicurezza > la password di root sarà impostata ad un valore random. > Dovresti ora avere il prompt di root ("<c>#</c>") nella console corrente > e poter aprire nuove console premendo alt-f2, alt-f3, etc, e ENTER. ></p> ><p> > Avrai probabilmente notato che sopra il prompt <c>#</c> c'è un testo di aiuto che > spiega alcune cose su come configurare la scheda di rete e dove puoi trovare gli stage tarfile > e i pacchetti nel CD. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Caricamento dei moduli del kernel</title> ><section> ><body> > ><p> > Se non vengono individuate tutte le periferiche automaticamente, > puoi comunque caricare i moduli appropriati manualmente. > Per vedere la lista di tutte le schede di rete supportate, digita > <c>ls /lib/modules/*/kernel/drivers/net/*</c>. > Per caricare un particolare modulo, digita: ></p> > ><pre caption="Configurazione dei moduli PCI"> ># <i>modprobe pcnet32</i> > <comment>(sostituendo a pcnet32 il modulo della nostra scheda di rete)</comment> ></pre> > > ><p> > Se vogliamo riuscire ad accedere ad ogni periferica > SCSI che non è stata individuta durante il processo di auto-identificazione, > dovremo caricare i moduli appropriati da /lib/modules, > usando ancora <c>modprobe</c>: ></p> > ><pre caption="Caricamento dei moduli SCSI"> ># <i>modprobe aic7xxx</i> ># <i>modprobe sr_mod</i> ># <i>modprobe sd_mod</i> ></pre> > ><p> > Con questa serie di comandi modprobe abbiamo caricato il driver per > lo SCSI (l' <c>aic7xxx</c>) e siamo sicuri che il supporto per CD-ROM SCSI > (<c>sr_mod</c>) e dischi SCSI (<c>sd_mod</c>) sia stato abilitato. ></p> > ><p> > Se stai usando RAID hardware, dovrai caricare i moduli per l'ATA-RAID > e per il tuo controller RAID ></p> ><pre caption="Caricamento dei moduli RAID"> ># <i>insmod ataraid</i> ># <i>insmod pdcraid</i> > <comment>(Promise Raid Controller)</comment> ># <i>insmod hptraid</i> > <comment>(Highpoint Raid Controller)</comment> ></pre> > ><p> > Il LiveCD di Gentoo dovrebbe aver abilitato il DMA per i tuoi dischi. > Se così non fosse, puoi usare <c>hdparm</c> per settare il DMA > sui tuoi dischi. ></p> ><pre caption = "Settare il DMA"> ><comment>Sostituisci a hdX il device del tuo disco. </comment> ># <c>hdparm -d 1 /dev/hdX </c> ><comment>Abilita il DMA </comment> ># <c>hdparm -d1 -A1 -m16 -u1 -a64 /dev/hdX</c> ><comment>Abilita il DNA e altre opzioni per aumentare le performance</comment> ># <c>hdparm -X66 /dev/hdX </c> ><comment>Forza/abilita l' Ultra-DMA -- pericoloso -- può causare confusione in alcuni drives </comment> ></pre> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Caricamento dei moduli PCMCIA</title> ><section> ><body> ><p>Se hai una scheda di rete PCMCIA, è necessario fare qualche passo aggiuntivo.</p> ><warn>Per evitare problemi con <c>cardmgr</c>, <e>devi</e> eseguirlo <e>prima</e> di entrare >nella parte chroot dell'installazione</warn> ><pre caption="Caricamento dei moduli PCMCIA"> ># <i>insmod pcmcia_core</i> ># <i>insmod i82365</i> ># <i>insmod ds</i> ># <i>cardmgr -f</i> ></pre> ><p> > Quando cardmgr identifica che hardware è presente, lo speaker > del PC dovrebbe emettere una serie di rassicuranti beeps > e la tua scheda di rete PCMCIA dovrebbe prendere vita. Puoi naturalmente > inserire la scheda PCMCIA anche dopo il caricamento di cardmgr, > se preferisci. > (Tecnicamente, non è necessario eseguire <i>cardmgr</i> se conosci esattamente > il modulo che la scheda PCMCIA richiede. > Se invece non lo conosci, caricare tutti i moduli PCMCIA per guardare qual è quello giusto non serve a niente, > in quanto tutti i moduli PCMCIA verranno caricati e > rimarranno in attesa di riconoscere la corrispondente > scheda. > <i>cardmgr</i> si occuperà anche di rimuovere > i moduli corrispondenti alle schede che > eventualmente in fututo rimuoverete. ></p> ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Configurazione e installazione della rete</title> ><section> ><title>Configurazione del PPPoE </title> ><body> ><p> > Assumendo che tu abbia bisogno di PPPoE per connetterti a internet, > su qualsiasi versione del livecd abbiamo cercato di renderti le cose > più facili includendo <i>rp-pppoe</i>. Usa lo script <i>adsl-setup</i> > per configurare la tua connessione. Ti verrà richiesto il device a cui > è connesso il tuo modem adsl, il tuo username e la tua password, > l'indirizzo del DNS, e se hai bisogno di un firewall minimo oppure no. ></p> ><pre caption = "Configurazione di PPPoE"> ># <i> adsl-setup </i> ># <i> adsl-start </i> ></pre> > ><p> > Se qualcosa andasse storto, assicurati che lo username e la password che hai > immesso siano esatti dando un'occhiata al file <path>/etc/ppp/pap-secrets</path> > o <path>/etc/ppp/chap-secrets</path>, e che stai usando il corretto device ethernet. ></p> ></body> ></section> ><section> ><title>Configurazione automatica della rete</title> ><body> > ><p> > Gentoo permette di configurare una rete funzionante, > che permette l'uso di <c>ssh</c>, <c>scp</c> o <c>wget</c> > prima di iniziare il processo di installazione. Se non hai bisogno di usare > questi comandi, puoi proseguire con il setup della rete. Una volta che > la rete funziona, Portage userà la rete una volta dentro l'ambiente chroot > (richiesto per l'installazione di Gentoo Linux). > La via più semplice di configurare la rete è eseguire > il nuovo script <c>net-setup</c>: ></p> ><pre caption="Net-Setup Script"> ># <i>net-setup eth0</i> ></pre> ><p> > Naturalmente se preferisci, puoi ancora configurare il network > manualmente. ></p> ></body> ></section> > ><section> ><title>Configurazione manuale del DHCP</title> ><body> > ><p>Configurare una rete DHCP è semplice; se il tuo provider non usa DHCP, >passa al paragrafo "Configurazione statica". ></p> ><pre caption="Configurazione di una rete DHCP"> ># <i>dhcpcd eth0</i> ></pre> > ><note>Alcuni provider richiedono un hostname. Per fare questo aggiungi un flag <c>-h nomehost</c> nella riga di >comando del dhcpcd. ></note> ><p> > Non ti spaventare se ricevi messaggi di avviso da<i>dhcpConfig</i>; > niente panico; gli errori non sono quasi mai > degni di nota. > Puoi continuare col paragrafo "Test della rete". ></p> ></body> ></section> ><section> ><title>Configurazione manuale della rete</title> ><body> ><p> > È necessario configurare la rete per scaricare i sorgenti e costruire > la nostra Gentoo Linux. > Digita i seguenti comandi sostituendo a $IFACE la tua interfaccia di rete > (di solito <c>eth0</c>), a $IPNUM il tuo indirizzo IP, > a $BCAST il tuo indirizzo di broadcast, e a $NMASK la tua network mask. > Per il comando <c>route</c>, invece, sostituisci a $GTWAY l'indirizzo > IP del tuo gateway. ></p> ><pre caption="Configurazione della rete con IP statico"> ># <i>/sbin/ifconfig $IFACE $IPNUM broadcast $BCAST netmask $NMASK</i> ># <i>/sbin/route add -net default gw $GTWAY netmask 0.0.0.0 metric 1</i> ></pre> > ><p> > È il momento di creare il file <path>/etc/resolv.conf</path> in modo > tale che sia possibile la risoluzione dei nomi. > (In questo modo possiamo raggiungere siti Web/FTP direttamente > col nome piuttosto che attraverso l'indirizzo IP). ></p> > ><p>Segue un esempio da seguire per la creazione del tuo /etc/resolv.conf:</p> > ><pre caption="esempio di /etc/resolv.conf"> >domain mydomain.com >nameserver 10.0.0.1 >nameserver 10.0.0.2 ></pre> ><p> > Sostituisci a <c>10.0.0.1</c> e a <c>10.0.0.2</c> > l'indirizzo IP del tuo server DNS primario e secondario. ></p> ></body> ></section> > ><section> ><title>Configurazione della rete con un Proxy</title> ><body> ><p> > Se sei all'interno di un proxy, è necessario configurare > il tuo proxy prima di continuare. Dovremo esportare alcune variabili > per configurare il proxy. ></p> ><pre caption="Configurazione di un proxy"> ># <i>export http_proxy="machine.company.com:1234" </i> ># <i>export ftp_proxy="$http_proxy" </i> ># <i>export RSYNC_PROXY="$http_proxy" </i> ></pre> ></body> ></section> > ><section> ><title>Test della rete</title> ><body> ><p> > Ora che la tua rete è stata configurata, il comando <c>/sbin/ifconfig -a</c> > dovrebbe mostrarti se la tua scheda di rete sta lavorando. > (presta attenzione a <e>UP</e> e <e>RUNNING</e> nell'output). ></p> ><pre caption="/sbin/ifconfig per una scheda di rete che sta lavorando"> >eth0 Link encap:Ethernet HWaddr 00:50:BA:8F:61:7A > inet addr:192.168.0.2 Bcast:192.168.0.255 Mask:255.255.255.0 > inet6 addr: fe80::50:ba8f:617a/10 Scope:Link > UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500 Metric:1 > RX packets:1498792 errors:0 dropped:0 overruns:0 frame:0 > TX packets:1284980 errors:0 dropped:0 overruns:0 carrier:0 > collisions:1984 txqueuelen:100 > RX bytes:485691215 (463.1 Mb) TX bytes:123951388 (118.2 Mb) > Interrupt:11 ></pre> ><p>Se vuoi puoi anche provare a fare un ping verso il DNS (che trovi in <path>/etc/resolv.conf</path>) >e verso un sito web a tua scelta, giusto per essere sicuro che i tuoi pacchetti raggiungano la rete e >la risoluzione DNS funzioni correttamente. ></p> ><pre caption="Ulteriore test della rete"> ># <c> ping www.qualchesito.com</c> ></pre> ></body> ></section> ><section> ><title>La rete funziona!</title> ><body> > ><p> > La rete dovrebbe essere ora configurata e funzionante. > Dovresti essere in grado di usare i comandi > <c>ssh</c>, <c>scp</c>, <c>lynx</c>, <c>irssi</c> e <c>wget</c> per connetterti ad altre macchine > nella tua LAN o ad Internet. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Partizioniamo il disco</title> ><section> ><body> > ><p> > Ora che il kernel può vedere la nostra scheda di rete e il > controller dei dischi, è il momento di creare > le partizioni del disco per la nostra Gentoo Linux. ></p> > > ><p> > Facciamo ora una breve panoramica sulle partizioni standard Gentoo Linux. > Creeremo almeno tre partizioni: una partizione di swap, una root partition > (per contenere il grosso di Gentoo Linux), e una partizione di boot. > Quest'ultima è disegnata per contenere le informazioni del GRUB boot loader > e il(i) kernel(s) di Linux. La partizione di boot ci permette di avere un posto > sicuro dove mettere tutto ciò che è collegato al booting di Linux. > Durante il normale lavoro quotidiano col nostro Gentoo Linux, la partizione di > boot dovrebbe rimanere <e>unmounted</e>. Questo previene che il kernel divenga > inutilizzabile ( a causa di una corruzione del > filesystem) nell'eventualità di un crash del sistema, prevenendo il problema del > cane che si morde la coda, dove il GRUB non può leggere il kernel > (data l'inconsistenza del filesystem) e dall'altra parte non > si può riportare il filesystem ad uno stato consistente > (dato che non possiamo fare il boot!). ></p> > > ><p> > Veniamo ora ai tipi di filesystem. Per ora abbiamo quattro filesystems disponibili: > XFS, ext2, ext3 (journaling) e ReiserFS. ext2 è il vero e proprio > filesystem di Linux ma non supporta la tecnologia journaling. > ext3 è la nuova versione di ext2 con sia la tecnologia meta-data journaling > che l'ordered data wite. > ReiserFS è un filesystem basato su B*-tree che promette una buona performance > su file di piccole dimensioni e velocità superiori > a ext2 e ext3 con file di dimensioni minori di 4k, > spesso di un fattore 10x-15x. > ReiserFS scala inoltre molto bene e supporta il metadata journaling. > Dal kernel 2.4.18+, ReiserFS ha raggiunto la solidità che lo porta ad > essere raccomandato caldamente. > XFS è un filesystem ad alte prestazioni con > tecnologia meta-data journaling che è > completamente supportato in Gentoo Linux col kernel <path>xfs-sources</path>, > ma in questo momento è molto instabile. ></p> ><p> > Se sei interessato al filesystem più standard, usa ext2. > Se ti interessa un filesystem più sicuro, usa ext3. Se > sei invece interessato ad un filesystem ad alte prestazioni con il > supporto journaling, usa ReiserFS; sia ext3 che > ReiserFS sono maturi e raffinati. Tutti i filesystems eccetto ReiserFS sono adatti per ambienti produttivi. > Presta attenzione con XFS; questo filesystem ha la tendenza a 'friggersi' un pò di > dati se il systema crasha o se c'è una caduta di tensione. Originariamente sembrava > un filesystem promettente, ma questa tendenza a perdere dati sia il suo maggior tallone > d'Achille. > Queste sono le partizioni raccomandate e la loro dimensione: ></p> > <table> > <tr> > <th>Partizione</th> > <th>Dimensione</th> > <th>Tipo</th> > <th>esempio di device</th> > </tr> > <tr> > <ti>partizione di boot, contiene il kernel(s) e informazioni per il boot</ti> > <ti>100 Megabytes</ti> > <ti>ext2/3 racommandate; se scegli ReiserFS monta il filesystem con l'opzione <c>-o notail</c></ti> > <ti>/dev/hda1</ti> > </tr> > <tr> > <ti>partizione di swap (non ha il limite di 128 Megabyte)</ti> > <ti>>=2*Quantità di RAM è raccomandata > ma non ne è richiesta di più </ti> > <ti>Linux swap</ti> > <ti>/dev/hda2</ti> > </tr> > <tr> > <ti>partizione root, contiene i principali filesystems (/usr, /home, etc)</ti> > <ti>>=1.5 Gigabytes</ti> > <ti>ReiserFS, ext3 raccomandate; ext2 ok</ti> > <ti>/dev/hda3</ti> > </tr> > </table> > ><p> > Prima di creare le tue partizioni, è veramente una buona idea inizializzare > il tuo HD usando <c>dd</c>. Facendo questo siamo sicuri di non incontrare problemi > con residui di partizioni <i>fat32</i> precendetemente create da noi, o dal vendor > del disco, come <path>/boot</path> per esempio. Per questo dovrai eseguire: ></p> ><pre caption = "Initializing first 1024 Sectors of HD"> ># <c>dd if=/dev/zero of=/dev/hdaBOOT bs=1024 count=1024 </c> ><comment>BOOT è la partizione che contiene il tuo <path>/boot</path>.</comment> ></pre> > > ><p>A questo punto, creiamo le partizioni usando fdisk. Nota che le partizioni >dovrebbero essere di tipo 82 >per quella swap e 83 per i filesystems regolari (sia ReiserFS <e>o</e> ext2/3). ></p> > ><note><i>cfdisk</i> è incluso nel CD di installazione ed è *considerabilmente* >facile da usare rispetto a <i>fdisk</i>. Digita <c>cfdisk</c> per eseguirlo. Per default >cfdisk usa <b>/dev/hda</b> come disco. Se /dev/hda non è il disco che vuoi partizionare, >dai a cfdisk come parametro il giusto device. Per esempio: <c>cfdisk /dev/hde</c> ></note> > ><note>Se ricevi istruzioni da <c>fdisk</c> o <c>cfdisk</c> di riavviare il sistema, fallo in modo da >far scoprire al sistema le nuove partizioni. ></note> ><note>Se stai usando il RAID le tue partizioni saranno leggermente diverse. >Avrai partizioni come queste: ><path>/dev/ataraid/discX/partY</path> >X è l'array che hai creato, così se hai creato solo 1 array sarà >disc0. Y è il numero di partizione come in <path>/dev/hdaY</path> ></note> ><p> > Una volta create le partizione, dobbiamo inizializzare > i filesystems che saranno usati > per immagazzinare i nostri dati. Inizializza la partizione di swap come segue: ></p> ><pre caption="Inizializzazione dello SWAP"> ># <i>mkswap /dev/hda2</i> ></pre> ><p> > Possiamo usare il comando <c>mke2fs</c> per creare filesystems di tipo ext2: ></p> ><pre caption="Creazione di un filesystem ext2"> ># <i>mke2fs /dev/hda1</i> ></pre> ><p> > Per create filesystem XFS usiamo il comando <c>mkfs.xfs</c>: ></p> ><pre caption="Creazione di un filesystem xfs"> ># <i>mkfs.xfs /dev/hda3</i> ></pre> ><note> > Puoi voler aggiungere un paio di flags in più al comando <c>mkfs.xfs</c>: > <c>-d agcount=3 -l size=32m</c>. > Il flag <c>-d agcount=3</c> abbassa il numero dei gruppi di allocazione. > XFS insiste usando almeno 1 gruppo di > allocazione per ogni 4 GB di partizione, così, per esempio, se hai una partizione di 20GB > avrai bisogno di 5 gruppi (agcount) come minimo. > Il flag <c>-l size=32m</c> porta a 32 MB la size del journal, > incrementando le performance. ></note> ><warn> > Se stai installando una partizione XFS su una preesistente ReiserFS, > il successivo tentativo di montarla > con <c>mount -t xfs</c> può fallire. La > soluzione è azzerare la > partizione prima di create il filesystem XFS: > <c>dd if=/dev/zero of=/dev/hd<comment>x</comment> bs=1k</c>. ></warn> ><p>Se preferisci usare ext3, puoi creare la partizione usando <c>mke2fs -j</c>:</p> ><pre caption="Creazione di un filesystem ext3"> ># <i>mke2fs -j /dev/hda3</i> ></pre> > > ><p> > Per creare filesystem ReiserFS, usa il comando <c>mkreiserfs</c>: ></p> ><pre caption="Creazione di un filesystem ReiserFS"> ># <i>mkreiserfs /dev/hda3</i> ></pre> > ><note> Con la verions 2.4.18 del kernel, il supporto per ReiserFS >può essere considerato stabile. ></note> > ><note> > Puoi trovare maggiori informazioni per l'uso di ext3 sotto Linux 2.4 > al seguente indirizzo > <uri>http://www.zip.com.au/~akpm/linux/ext3/ext3-usage.html</uri>. ></note> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Fare il mount delle partizioni</title> ><section> ><body> ><p> > È il momento di attivare la nostra partizione > di swap, che ci servirà > in seguito come memoria virtuale aggiuntiva: ></p> ><pre caption="Attiviamo lo SWAP"> ># <i>swapon /dev/hda2</i> ></pre> ><p> > Poi, creeremo i mountpoints (letteralmente: punti di montaggio) > <path>/mnt/gentoo</path> e <path>/mnt/gentoo/boot</path>, e quindi > vi monteremo i nostri filesystems. ></p> ><pre caption="Creazione dei mount points"> ># <i>mkdir /mnt/gentoo</i> ># <i>mount /dev/hda3 /mnt/gentoo</i> ># <i>mkdir /mnt/gentoo/boot</i> ># <i>mount /dev/hda1 /mnt/gentoo/boot</i> ></pre> ><p> > Se hai deciso di creare <path>/usr</path> o <path>/var</path> > come partizioni separate, dovrebbero essere > rispettivamente montate in <path>/mnt/gentoo/usr</path> e <path>/mnt/gentoo/var</path>. > (N.d.T. la partizione /var dovrà essere molto > campiente in quanto conterrà la directory > temporanea del sistema Portage per la compilazione > dei pacchetti.) ></p> > > ><impo> > Se la partizione di <e>boot</e> (dove risiede il > kernel) è ReiserFS, > devi essere sicuro di montarla con > l'opzione <c>-o notail</c> in modo tale che GRUB possa essere installato correttamente. > Devi anche assicurarti che <c>notail</c> termini la riga che si riferisce > alla partizione di boot in <path>/etc/fstab</path>. > Ritorneremo brevemente su questo punto. ></impo> ><impo> > Se stai avendo problemi a montare la tua partizione di boot con ext2, > riprova usando <c>mount /dev/hXX /mnt/gentoo/boot -t ext2 </c> ></impo> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Ottenere il stage-x tarfile desiderato</title> ><section> ><body> ><p> > Se vuoi partire dal tarfile stage1 sei già pronto per farlo; > puoi trovare il tarfile in <path>/mnt/cdrom/gentoo/</path>. > Se invece preferisci partire da un tarfile stage2 o stage3 che sono > stati ottimizzati per la tua architettura, puoi scaricarli > (in <path>/mnt/gentoo</path> è la cosa più semplice) da uno > dei mirror di Gentoo nel seguente modo: ></p> ><pre caption="Download dei tarfile stage2 o 3"> ># <c>cd /mnt/gentoo</c> ># <c>lynx http://www.ibiblio.org/pub/Linux/distributions/gentoo/releases/1.4_rc2/x86/</c> ></pre> ><note>Se hai il liveCD con incluso già lo stage3 puoi evitare questo passo. ></note> ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> > <title>Scomprimere l'immagine che desideri usare</title> ><section> ><body> > ><p> > È ora il momento di estrarre il tar file dello stage che hai scelto > in <path>/mnt/gentoo</path>. > Quindi faremo il chroot della nuova installazione di > Gentoo Linux. ></p> > ><impo> > Ricordati di usare l'opzione <c>p</c> col comando tar. > Altrimenti alcuni files potrebbero > ricevere permessi errati >.</impo> > ><impo> > Se stai usando il metodo di installazione "from scratch, build everything" > ("costruisci tutto da zero"), dovrai usare l'immagine <path>stage1-ix86-1.4_beta.tbz2</path> che trovi sotto <path>/cdroot/nocompress</path>. > Se invece stai usando il CD con lo stage3, puoi eseguire i prossimi > passi e saltare direttamente al settaggio del localtime. ></impo> ><pre caption="Scomprimere lo stage"> ># <i>cd /mnt/gentoo</i> ># <i>tar -xvjpf /cdroot/nocompress/stage?-*.tbz2</i> ># <i>mount -o bind /proc /mnt/gentoo/proc</i> ># <i>cp /etc/resolv.conf /mnt/gentoo/etc/resolv.conf</i> ></pre> ><p> > Se stai per usare GRP, potrebbe essere il momento per eseguire i seguenti comandi: ></p> ><pre caption="Predisponiamo il sistema per il GRP"> ># <c>mkdir /mnt/gentoo/GRP</c> ># <c>mount -o bind /mnt/cdrom/gentoo/packages /mnt/gentoo/GRP</c> ></pre> > ><pre caption="Chrooting"> ># <i>chroot /mnt/gentoo /bin/bash</i> ># <i>env-update</i> >Regenerating /etc/ld.so.cache... ># <i>source /etc/profile</i> ># ></pre> > ><p> > Dopo aver eseguito questi comandi, sei 'dentro' l'ambiente Gentoo Linux. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Scarichiamo il Portage Tree corrente usando rsync</title> ><section> ><body> > ><p> Dovrai ora eseguire <c>emerge sync</c>. > Questo ti assicura di avere il copia più recente del Portage tree. ></p> > ><pre captio="Aggiorniamento usando rsync"> ># <i>emerge rsync</i> ></pre> > ><p>Verrà scaricato il Portage Tree e memorizzato in <path>/usr/portage</path>; la sua dimensione è di circa 90Mb senza tarfile.</p> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Stabilire le ottimizzazioni (make.conf)</title> ><section> ><body> > ><p> Ora che stiamo lavorando su una copia del Portage, coloro che usano > lo stage1 devono effettuare il bootstrap del Gentoo Linux procedendo > secondo le istruzioni che seguono. Primo: editare il file > <path>/etc/make.conf</path>. In questo file dovremo definire ad ok > i vari flags <c>USE</c> che servono a specificare quali funzionalitè > supplementari si vogliono includere nella costruzione dei pacchetti. > In genere i settaggi di default sono accettabili (ovvero un USE <e>vuoto</e> > o non configurato). > Maggiori informazioni sui flags di USE possono essere trovate <uri link="http://www.gentoo.it/doc/use-howto-it.html">qui</uri>. > Si dovrebbero definire in modo appropriato anche i flags > <c>HOST</c>, <c>CFLAGS</c> e <c>CXXFLAGS</c> a seconda dal tipo > di sistema che si vuol creare (potete trovare esempi documentati direttamente > in questo file). Se necessario, potremmo anche settare le informazioni sul proxy nel caso vi trovaste dietro > un firewall. ></p> > > ><pre caption="Editiamo il make.conf"> ># <i>nano -w /etc/make.conf</i> ></pre> ><note> > Coloro che hanno bisogno di una 'regolazione fine' > del processo di costruzione potrebbero dare uno sguardo > al file <path>/etc/make.globals</path>. > Questo file comprende i parametri di defaults di Gentoo e non > dovrebbe mai essere modificato. Se i parametri di defaults non > sono sufficienti, i nuovi valori dovrebbero > essere messi in <path>/etc/make.conf</path>, i valori dei parametri > di <path>/etc/make.conf</path> > <comment>sovrascrivono</comment> gli stessi > in <path>/etc/make.globals</path>. Se sei interessato ad un > aggiustamento fine dei settings di USE, > guarda in <path>/etc/make.profile/make.defaults</path>. > Se vuoi disabilitare alcuni settings di USE, > aggiungi in <path>/etc/make.conf</path> <c>USE="-flag"</c> per disabilitare flag. > (N.d.T.: p.e. USE="gnome" includera' gnome nella compilazione di > programmi che potrebbero avere qualche feature in > più > includendo gnome, ma che sostanzialmente non ne hanno bisogno > per il corretto funzionamento, mentre USE="-gnome" > non includerà gnome.) ></note> ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Partendo dallo Stage1</title> ><section> ><body> ><p> > È giunto il momento di far partire il processo di 'bootstrap'. > Il processo durerà almento 2 ore su un AMD 1200MHz. > Durante questo tempo, l'immagine estratta > verrà preparata per l'installazione > del resto del sistema. > Il compilatore GNU GCC verrà compilato così > come le librerie GNU C. La compilazione di questi compinenti > richiede parecchio tempo e costituisce la maggior parte > del processo di bootstrap. ></p> ><pre caption="Bootstrapping"> ># <i>cd /usr/portage</i> ># <i>scripts/bootstrap.sh</i> ></pre> ><p>È iniziato il processo di "bootstrap".</p> ><note> > Portage usa per default <c>/var/tmp</c> durante la > fase di complilazione dei pacchetti, usando spesso > centinaia di megabyte come area di memorizzazione > temporanea. È possibile cambiare la > directory dove Portage stora temporaneamente i suoi > files, aggiustando la variabile PORTAGE_TMPDIR > <e>prima</e> di far partire il processo di bootstrap > come segue: ></note> ><pre caption="Cambiare la directory temporanea del PORTAGE"> ># <i>export PORTAGE_TMPDIR="/otherdir/tmp"</i> ></pre> > ><p> > Il comando <c>bootstrap.sh</c> compilerà i > pacchetti <c>binutils</c>, <c>gcc</c>, > <c>gettext</c> e <c>glibc</c>, ricompilando > <c>binutils</c>, <c>gcc</c> e <c>gettext</c> dopo la > costruzione delle <c>glibc</c>. Inutile dirlo, > questo processo durerà un pò di tempo. > Puoi farti un buon pisolino....Buonanotte ;-)) > Una volta che il processo è completato, il tuo > sistema è in "stage2" il che significa che puoi > saltare il resto e saltare all'installazione finale. ></p> ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Partendo dallo Stage2</title> ><section> ><body> ><p> > Il tarfile stage2 ha già il bootstrapping fatto per te. Tutto quello che devi fare > è installare il resto del sistema. ></p> ><note> > Se non l'hai ancora fatto, edita <path>/etc/make.conf</path> a tuo piacimento. ></note> ><pre caption="Installazione del resto del sistema"> ># <c>export CONFIG_PROTECT=""</c> ># <c>emerge -p system</c> > <comment>[lista dei pacchetti che devono essere installati]</comment> ># <c>emerge system</c> ></pre> > ><note>La linea <c>export CONFIG_PROTECT=""</c> assicura che ogni nuovo script >installato in <path>/etc</path> sovrascriva ogni vecchio script (memorizzati in ><path>sys-apps/baselayout</path>), bypassando il nuovo supporto per il management >dei file di configurazione del Portage. >Se vuoi maggiori dettagli esegui <c>emerge --help config</c>. ></note> ><p>Questo step prenderà un pò di tempo per costruire l'intero sistema. >Il lato positivo è che avrai un sistema veramente ottimizzato. D'altra parte >dovrai trovare qualcosa da fare. Ti suggerisco una buona lettura o un buon videogioco. >Quando <c>emerge system</c> è terminato, sarai giunto nello stage3. ></p> ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Partendo dallo Stage3</title> ><section> ><body> ><p> > Il tarfile stage3 è configurato per il tuo sistema. Non c'è molto da fare > per questo stage, ma è una buona idea aggiornare il tuo sistema con gli > ultimi pacchetti disponibili. ></p> ><note> > Se non lo hai giè fatto, edita <path>/etc/make.conf</path> e adattalo alle tue esigenze. ></note> ><pre caption="Avere tutto aggiornato"> ># <c>emerge sync</c> ># <c>emerge -up world</c> ><comment>lista i [<i>pacchetti</i>] che devono essere installati</comment> ># <c>emerge -u world</c> ></pre> > ><p> > Una volta che hai completato questo passo, la tua installazione di Gentoo è pronta > per il prossimo step. ></p> ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>Usare GRP</title> ><section> ><body> ><p> > Puoi trarre vantaggio dai pacchetti precostruiti GRP fatti apposta per evitare di compilare > certi pacchetti largamente usati. Correntemente provvediamo pacchetti completi per > ognicosa di cui hai bisogno per <c>openoffice</c>, <c>GNOME</c>, <c>KDE</c> e <c>xfree</c>. ></p> ><p> > Prima di tutto avrai bosogno di andare nella directory che contiene i pacchetti, > nel LiveCD potrai trovarla in <path>/mnt/cdrom/gentoo/packages</path>. In questa > directory troverai lo script <c>grp-install.sh</c>, una directory <i>All</i> che > contiene tutti i pacchetti binary e una lista di pacchetti GRP disponibili. > Per installare qualcuno o tutti questi pacchetti dovrai fare come segue: ></p> ><pre caption="Uso di GRP"> ># <c>sh grp-install.sh <lista dei pacchetti></c> ><comment>dove <lista dei pacchetti> può essere uno dei files *-list.txt >che sono nella stessa directory.</comment> ></pre> > ><p> > <c>grp-install.sh</c> può essere eseguito molte volte senza sovrascrivere installazioni > esistenti. Puo eseguire <c>sh grp-install.sh</c> per avere una descrizione di base sull'uso > se sei un pò confuso. ></p> ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Timezone</title> ><section> ><body> > ><p> > A questo punto dovresti avere un sistema che è pronto per la configurazione finale. > Partiremo col configurare la timezone. COnfigurare la timezone prima > di costruire il kernel ci assicura un output ragionevole di <c>uname -a</c>. ></p> ><p> > Cercate la vostra Timezone ( o GMT se state usando > il Greenwich Mean Time) in <path>/usr/share/zoneinfo</path>. > Poi, create un link simbolico come segue: ></p> > ><pre caption="Selezionare la timezone"> ># <i>ln -sf /usr/share/zoneinfo/path/to/timezonefile /etc/localtime</i> ></pre> ><p> >Puoi anche dare un'occhiata a <path>/etc/rc.conf</path> per essere sicuro che >il tuo timezone sia corretto. ></p> ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Ultimi passi: kernel e system logger</title> ><section> ><body> > ><note>Se non l'hai ancora fatto, edita <path>/etc/make.conf</path> a tuo piacimento.</note> ><table> ><tr><th>ebuild</th><th>descrizione</th></tr> ><tr><ti><path>gentoo-sources</path></ti> ><ti>Il nostro avanzato e performante kernel (non include il supporto per XFS)</ti></tr> ><tr><ti><path>xfs-sources</path></ti> ><ti>Il kernel di SGI con supporto XFS</ti></tr> ><tr><ti><path>openmosix-sources</path></ti> ><ti>Un classico kernel patchato per il supporto di <uri link="http://www.openmosix.com">openMosix</uri> >una tecnologia load-balancing/clustering</ti></tr> ><tr><ti><path>usermode-sources</path></ti> ><ti>Un classico kernel patchato per il supporto dello User-Mode Linux. >(tecnologia "Linux inside Linux")</ti></tr> ><tr><ti><path>vanilla-sources</path></ti> ><ti>Il classico kernel, come lo scaricheresti da kernel.org</ti></tr> ></table> > ><p> > Scegline uno e uniscilo (merge) al sistema: ></p> > ><pre caption="Installare i sorgenti del kernel"> ># <i>emerge sys-kernel/gentoo-sources</i> ></pre> > ><p> > una volta che il kernel è disponibile, è > il momento di personalizzarlo e compilarlo: ></p> > ><pre caption="Compilazione del kernel"> ># <i>cd /usr/src/linux</i> ># <i>make menuconfig</i> ># <i>make dep && make clean bzImage modules modules_install</i> ># <i>mv /boot/bzImage /boot/bzImage.orig</i> <comment>[se esiste già bzImage]</comment> ># <i>cp /usr/src/linux/arch/i386/boot/bzImage /boot</i> ></pre> ><warn> > Affinché il tuo kernel funzioni a dovere, ci > sono alcune opzioni che dovrai essere sicuro siano > incluse nel kernel e non compilate come modulo. > Sarà necessario abilitare l'opzione <i>"Code > maturity level oprions --> Prompt for development > and/or incomplete code/drives"</i>. > Nella sezione "File systems", devi essere sicuro di > abilitare <i>"Device File System"</i> (nota che non > hai bisogno di abilitare l'opzione "/dev/pts > filesystem support"). Dovrai anche abilitare > l'opzione <i>"Virtual Memory Filesystem"</i>. > Assicurati di abilitare "ReiserFS" se hai partizioni > di questo tipo; la stessa cosa vale per "Ext3". > Se stai usando partizioni XFS, abilita l'opzione "SGI XFS > filesystem support". È sempre una buona idea > lasciare il supporto per ext2 abilitato sia che lo > usi o no. Se usi hard drive IDE vorrai abilitare > l'opzione "USE DMA by default", altrimenti puoi > avere prestazioni veramente scadenti. > Naturalmente, ricordati di abilitare il supporto per > "IDE disk" altrimenti il tuo kernel non > riuscirà a vedere i tuoi dischi IDE. ></warn> ><p> > Se hai un masterizzatore IDE, avrai bisogno di abilitare > l'emulazione SCSI nel kernel. Abilita "ATA/IDE/MFM/RLL support" ---> "IDE, ATA and ATAPI Block devices" ---> > "SCSI emulation support" (abilitato di solito come modulo), qundi > sotto "SCSI support", abilita "SCSI support", "SCSI CD-ROM support" e > "SCSI generic support" (abilitati come moduli anche questi). > Se hai scelto di usarli come moduli, allora digita <c>echo -e "ide-scsi/nsg/nsr_mod" >> /etc/modules.autoload</c> per averli automaticamente al boot. ></p> ><p> > Se stai usando RAID hardware avrai bisogno di abilitare un paio > di opzioni in più nel kernel: Per controllers Highpoint RAID > abilita il supporto per il chipset hpt366, per i controllers > IDE RAID e Highpoint 370 software RAID. > Per i controllers Promise abilita il supporto PROMISE PDC202{46|62|65|67|68|69|70}, > per i controllers IDE RAIDS e Support Promise software RAID (Fasttrak(tm)) ></p> ><p> > Se usi PPPoE per connetterti ad internet, avrai bisogno delle seguenti > opaioni nel kernel (preferibilmente come moduli): > "PPP (point-to-point protocol) support", "PPP support for async > serial ports", "PPP support for sync tty ports". Le due opzioni > relative alla compressione non sono strettamente necessarie così > come "PPP over Ethernet" che potrebbe essere usata solo da <i>rp-ppoe</i> > quando il kernel è in modalità PPPoE. ></p> > ><note> > Per coloro che lo preferiscono, è possibile installare > una Gentoo Linux con kernel 2.2. Per questo c'è > da pagare un prezzo: perderai le ottime features che > sono prerogativa della serie 2.4 del kernel (come > il support per filesystems di tipo XFS e tmpfs, > iptables, e altro), anche se Gentoo Linux con kernel > 2.2 è stato aggiornato col support ReiserFS e > devfs. Gli scripts di boot di Gentoo Linux richiedono > che tmpfs o ramdisk siano supportati dal kernel, > così coloro che vogliono usare il kernel 2.2 > devono essere sicuri di avere il support per ramdisk > incluso nel kernel e non compilato come modulo. > È <comment>vitale</comment> che un flag > <e>gentoo=notmpfs</e> sia aggiunto in > <path>/boot/grub/menu.lst</path> nella linea del > kernel per la serie 2.2 in modo tale che gli scripts > di boot montino ramdisk invece di tmpfs. Se scegli > di non usare devfs, devi aggiungere una riga del > tipo <e>gentoo=notmpfs,nodevfs</e>. ></note> > ><p> > Il tuo nuovo kernel e i suoi moduli sono ora > installati. C'è ora bisogno di scegliere il > sistema di logging che dovrebbe essere installato. > È disponibile il tradizionale sistema di > logging sysklogd. Ma ci sono anche syslog-ng e > metalog. Utenti che preferivano > sysklogd (che non brilla per le prestazioni) si > stanno rivolgendo verso syslog-ng e metalog. Se sei > in dubbio, puoi provare metalog che sembra essere > abbastanza popolare. Per installare il logger > scelto, digita <e>uno</e> dei seguenti tre comandi: ></p> > ><pre caption="Installazione di un sistema di log"> ># <i>emerge sys-apps/sysklogd</i> ># <i>rc-update add sysklogd default</i> ><comment>o</comment> ># <i>emerge app-admin/syslog-ng</i> ># <i>rc-update add syslog-ng default</i> ><comment>o</comment> ># <i>emerge app-admin/metalog</i> ># <i>rc-update add metalog default</i> ></pre> ><warn> > Nel caso di syslog-ng avrai bisogno di creare > <path>/etc/syslog-ng/suslog-ng.conf</path>. > Puoi trovarne un esempio in > <path>/etc/syslog-ng</path>. ></warn> ><impo> > Metalog scrive il suo output su disco a blocchi, > così i messaggi non sono immediatamente > registrati nei logs di sistema. Se stai provando a > testare un daemon, questa caratteristica (che ne > migliora le prestazioni) potrebbe non essere la > soluzione migliore. Una volta che il sistema e' a > regime puoi provare a mandare al daemon di metalog > un segnale di tipo USR1 che temporaneamente dovrebbe > disabilitare il suddetto comportamento (il buffering > dei messaggi prima discriverli in blocco). Questo > significa che <i>tail -f > <path>/var/log/logfile</path></i> dovrebbe > funzionare come ci aspettiamo. Per tornare alla > situazione standard invieremo un nuovo segnale, > questa volta di tipo USR2. ></impo> > ><p> > Se vuoi, puoi ora scegliere il pacchetto cron che > preferisci. Per ora offriamo, dcron, fcron e vcron. > Se non sai quale scegliere tra questi, puoi usare > vcron che può. I pacchetti possono essere > installati come segue: ></p> ><pre caption="Installazione di un pacchetto cron"> ># <c>emerge sys-apps/dcron</c> ># <c>crontab /etc/crontab</c> ><comment>o</comment> ># <c>emerge sys-apps/fcron</c> ># <c>crontab /etc/crontab</c> ><comment>o</comment> ># <c>emerge sys-apps/vcron</c> ># <c>crontab /etc/crontab</c> ><comment>Non dimenticarti di aggiungere il tuo *cron all'appropriato init level.</comment> ># <c>rc-update add *cron default</c> ></pre> > ><!-- <p> > Per avere maggiori informazioni su come cron > lavorano sotto Gentoo Linux puoi dare una occhiata > al seguente annuncio > <uri > link="http://lists.gentoo.org/pipermail/gentoo-announce/2002-April/000151.html"></uri>. ></p> --> ><p> > Per maggiori informazioni sui programmi e daemoni che partono al boot, > dai un'occhiata alla guida <uri link="http://www.gentoo.it/doc/rc-scripts-it.html">rc-scripts</uri>. ></p> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Ultimi passi: installazione di packages aggiuntivi</title> ><section> ><body> > ><p> Se hai bisogno di rp-pppoe per connetterti alla rete, sii conscio che a >questo punto non è stato ancora installato. Potrebbe essere una buona >cosa farlo ora. ></p> > ><pre caption= "Installing rp-pppoe"> ># <c>emerge rp-pppoe</c> ></pre> > ><note> Nota che adesso rp-pppoe è installato ma non configurato. >Dovrai configurarlo usando <c>adsl-setup</c> dopo aver riavviato >Gentoo per la prima volta. ></note> ><p> > Puoi aver bisogno di installare pacchetti > addizionali nel Portage tree, se stai usando ad > esempio XFS o LVM. Per XFS, dovresti installare > l'ebuild <c>xfsprogs</c>: ></p> > ><pre caption="Installazione di xfsprogs"> ># <i>emerge sys-apps/xfsprogs</i> ></pre> > ><p> > Se invece stai usando LVM, dovresti installare l'ebuild > <c>lvm-user</c>: ></p> ><pre caption="Installazione di lvm-user"> ># <i>emerge --usepkg sys-apps/lvm-user</i> ></pre> > ><p> Se stai usando un laptop e vuoi usare gli slots PCMCIA al tuo primo >reboot, dovrai installare il pacchetto <i>pcmcia-cs</i>. ></p> > ><pre caption = "Emerge pcmcia-cs"> ># <c>emerge sys-apps/pcmcia-cs</c> ></pre> ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Ultimi passi: /etc/fstab</title> ><section> ><body> ><p> > Il tuo sistema Gentoo Linux è ormai pronto > all'uso. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno > è di configurare alcuni importanti files di > sistema e installare il GRUB boot loader. > Il primo file che abbiamo bisogno di configurare > è <path>/etc/fstab</path>. Ricordati che se hai > scelto una partizione di boot di tipo ReiserFS devi > aggiungere una opzione <c>notail</c>. > Ricordati inoltre di specificare il tipo di > filesystem appropriato per ogni partizione > (<c>ext2</c>, <c>ext3</c> o <c>reiserfs</c>). ></p> > ><p> > Usa qualcosa tipo l' <path>/etc/fstab</path> > mostrato sotto, ma naturalmente sostituisci "BOOT", > "ROOT" e "SWAP" con i block devices che hai scelto > di usare (<c>hda1</c>, <c>hda2</c>, ecc.). ></p> ><pre caption="Configurazione dell'fstab"> ><comment> ># /etc/fstab: static file system information. ># ># noatime turns of atimes for increased performance (atimes normally aren't ># needed; notail increases performance of ReiserFS (at the expense of storage ># efficiency). It's safe to drop the noatime options if you want and to ># switch between notail and tail freely. > ># <fs> <mountpoint> <type> <opts> <dump/pass> > ># NOTE: If your BOOT partition is ReiserFS, add the notail option to opts. ></comment> >/dev/BOOT /boot ext2 noauto,noatime 1 2 >/dev/ROOT / ext3 noatime 0 1 >/dev/SWAP none swap sw 0 0 >/dev/cdroms/cdrom0 /mnt/cdrom iso9660 noauto,ro 0 0 >proc /proc proc defaults 0 0 ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Ultimi passi: diamo una password a root</title> ><body> > ><p> > Prima di dimenticarcene, diamo una password a root > digitando: ></p> ><pre caption="Cambiamo la password di root"> ># <i>passwd</i> ></pre> ></body> ></section> ><section> ><title>Ultimi passi: /etc/hostname</title> ><body> ><p> > Crea questo file in modo da contenere il > fully-qualified domain name della tua macchina su > una singola riga, p.e. > <c>nomemacchina.nomedominio.it</c>. ></p> ></body> ></section> > ><section> ><title>Ultimi passi: /etc/hosts</title> ><body> > ><p> > Questo file contiene una lista di indirizzi IP > associati al relativo hostname. È usato dal > sistema per risolvere indirizzi IP di macchine che > possono non essere nel tuo DNS server. > Segue un templato di questo file: ></p> ><pre caption="Editare il file /etc/hosts"> >127.0.0.1 localhost ><comment># the next line contains your IP for your local LAN, and your associated machine name</comment> >192.168.1.1 mymachine.mydomain.com mymachine ></pre> ></body> ></section> > ><section> ><title>Configurazione finale della rete</title> ><body> ><p> > Aggiungi il nome di ogni modulo necessario per il > corretto funzionamento del tuo sistema in > <path>/etc/modules.autoload</path> (puoi anche > aggiungere le opzioni necessarie sulla stessa riga). > Alla partenza di Gentoo Linux, questi moduli > verranno automaticamente caricati. Particolarmente > importanti sono i moduli relativi alla scheda di > rete (naturalmente se li hai compilati come moduli > ;-)): ></p> ><pre caption="/etc/modules.autoload"> >3c59x ></pre> ><p> > Edita lo script <path>/etc/conf.d/net</path> per > avere la rete configurata per il tuo primo boot: ></p> ><pre caption="Configurare la rete in modo permanente"> ># <i>nano -w /etc/conf.d/net</i> ># <i>rc-update add net.eth0 default</i> ></pre> ><p> > Se hai più schede di rete hai bisogno di > aggiungere altri scripts > <path>net.eth<comment>x</comment></path> per ognuna > (<comment>x</comment> = 1, 2, ...): ></p> ><pre caption="Interfacce di rete multiple"> ># <i>cd /etc/init.d</i> ># <i>cp net.eth0 net.eth<comment>x</comment></i> ># <i>rc-update add net.eth<comment>x</comment> default</i> ></pre> ><p> > Se hai una scheda PCMCIA installata, dai una rapida > occhiata a /etc/init.d/pcmcia per verificare se > è conforme alle tue esigenze e aggiungi > <pre caption="Aggiunte per schede di rete PCMCIA"> > depend() { > need pcmcia > } > </pre> > all'inizio del tuo > <path>/etc/init.d/net.eth<comment>x</comment></path>, > in modo da caricare automaticamente i driver pcmcia > ogni volta che viene avviata la rete. ></p> > ></body> ></section> > ><section> ><title>Ultimi passi: configurazioni di base (includendo il >setting per la mappatura internazionale della tastiera)</title> ><body> ><pre caption="Configurazione di base"> ># <i>nano -w /etc/rc.conf</i> ></pre> ><p> > Dando una scorsa al file troverai diverse variabili > che inizializzano alcune configurazioni di base. > Vorrai essere sicuro che <c>CLOCK</c> sia quello > voluto. Per usare tastiere con layout diverso da > quello americano puoi settare la variabile > <c>KEYMAP</c> (puoi trovare le varie > possibilità in > <path>/usr/share/keymaps</path>). ></p> ></body> ></section> > ><section> ><title>Ultimi passi: configurazione di GRUB</title> ><body> > > ><p> > La parte più critica per capire la > configurazione di GRUB è familiarizzare con la > notazione che GRUB usa per definire i dischi e le > partizioni. La partizione Linux > <path>/dev/hda1</path> è chiamata > <path>(hd0,0)</path> sotto GRUB. > Nota che le parentesi che racchiudono hd0,0 sono > richieste. I dischi vengono contati a partire da > zero invece che da "a" e le partizioni partono da > zero invece che da uno. Così > <path>/dev/hdb3</path> diventa <path>(hd1,2)</path>, > e <path>/dev/hdd7</path> diventa > <path>(hd3,6)</path>. Appena hai preso confidenza > con questa notazione, puoi convertire le partizioni > di boot e root in un formato comprensibile a GRUB e > scriverle nel suo file di configurazione. > Proviamo quindi ad installare GRUB. ></p> ><p> > La via più breve per installare GRUB è > semplicemente digitare <c>grub</c> al prompt: ></p> ><pre caption="GRUB"> ># <i>grub</i> ></pre> > ><p> > Ti verrà presentato il "grub command-line > prompt": <c>grub></c>. Ora dovrai digitare i > giusti comandi per installare il GRUB boot record > nel tuo disco. Nel mio esempio, io voglio installare > il GRUB boot record nell'MBR (master boot record) > del mio disco rigido, in modo tale da vedere il GRUB > prompt ad ogni riavvio del mio computer. Nel mio > caso i comandi che devo digitare sono: ></p> ><pre caption="Setup del grub">grub> <i>root (hd0,0)</i> >grub> <i>setup (hd0)</i> >grub> <i>quit</i> ></pre> > ><p> > Come lavorano i comandi. Il primo comando <c>root ( > )</c> dice a GRUB la locazione della partizione di > boot (nel nostro esempio <path>/dev/hda1</path> o > <path>(hd0,0)</path> nella terminologia GRUB. Il > secondo comando <c>setup ( )</c> dice a GRUB dove > installare il boot record e sarà configurato > per cercare i suoi files di configurazione nella > locazione <c>root ( )</c> che hai specificato. > Nel mio caso, voglio che il boot record sia > installato nell'MBR del disco rigido, così > specifico semplicemente <path>/dev/hda</path> (anche > conosciuto come <path>(hd0)</path>). Se sto usando > un altro boot loader e voglio installare GRUB come > boot loader secondario, avrei dovuto installare il > GRUB nel boot record di una particolare partizione. > In questo caso avrei dovuto specificare una > particolare partizione invece dell'intero disco. Una > volta che il GRUB è stato installato con > successo, puoi uscire dal GRUB digitando > <c>quit</c>. Gentoo Linux è ora installato, ma > dobbiamo creare il file > <path>/boot/grub/menu.lst</path> in modo tale che al > riavvio del computer appaia il menu del GRUB. > Vediamo come farlo. ></p> > ><p> > Creiamo il file menu.lst (<c>nano -w /boot/grub/menu.lst</c>), > e aggiungiamo le seguenti righe: ></p> > ><pre caption="Esempio di menu.lst"> >default 0 >timeout 30 >splashimage=(hd0,0)/boot/grub/splash.xpm.gz > >title=Gentoo Linux >root (hd0,0) >kernel /boot/bzImage root=/dev/hda3 > ><comment> # Seguono le instruzioni per usare RAID hardware ></comment> >title=Gentoo Linux su RAID >root (hd0,0) >kernel /boot/bzImage root=/dev/ataraid/discX/partY > ><comment> > # Seguono le istruzioni per coloro che necessitano > di un dual-boot ></comment> >title=Windows NT Workstation >root (hd0,5) >chainloader +1 ></pre> ><note> > L'estensione del file <path>menu.lst</path> deve > essere "lst" come in "list", la prima lettera è > una "elle" e non un "uno" (1). > Inoltre, (hd0,0) deve essere scritto senza spazi tra > le parentesi. ></note> ><impo> > Se hai configurato l'emulazione SCSI per un masterizzatore > IDE, per renderlo attivo hai bisogno di aggiungere un "hdx=ide-scsi" > alla linea del kernel in menu.lst (dove "hdx" dovrebbe essere > il device del tuo masterizzatore). ></impo> ><p> > Dopo aver salvato il file, l'installazione di Gentoo > Linux è completa. Selezionando la prima opzione > diciamo al GRUB di fare il boot con Gentoo Linux. La > seconda parte del file menu.lst è opzionale, > mostra solo come usare GRUB per fare il boot anche > con partizioni Windows. ></p> ><note> > <path>(hd0,0)</path> dovrebbe puntare alla tua > partizione "boot" (<path>/dev/hda1</path> nel nostro > esempio) e <path>/dev/hda3</path> dovrebbe puntare > al filesystem root. La partizione > <path>(hda0,5)</path> contiene il boot loader di NT. ></note> > ><p> > Ancora, se hai bisogno di passare delle opzioni al > kernel, aggiungile semplicemente alla fine del > comando <c>kernel</c>. Stiamo già passandogli > un'opzione (<c>root=/dev/hda3</c>), ma possiamo > passargliene delle altre. In particolare puoi > disabilitare il support per il devfs (non è > raccomandato a meno che tu non sappia cosa stai > facendo) aggiungendo l'opzione <c>gentoo=nodevfs</c> > al comando <c>kernel</c>. > <note> > A differenza delle prime versioni di Gentoo > Linux, non è più necessario > aggiungere <c>devfs=mount</c> alla fine > della riga <c>kernel</c> per abilitare il > devfs. Nelle nuove versioni è abilitato > per default. > </note> ><p> > Se stai usando RAID hardware, devi creare un grub disk boot. > Con RAID hardware non possiamo installare il grub per cui > abbiamo bisogno di un grub boot disk per fare il reboot e installare > il grub nell'MBR. > Per creare il bootdisk: ></p> ><pre caption="Creazione di un bootdisk"> ># <i>mke2fs /dev/fd0</i> ># <i>mount /dev/fd0 /mnt/floppy</i> ># <i>mkdir /mnt/floppy/boot</i> ># <i>cp /usr/share/grub/i386-pc/stage1 /mnt/floppy/boot/grub</i> ># <i>cp /usr/share/grub/i386-pc/stage2 /mnt/floppy/boot/grub</i> > ># <i>grub</i> > >grub> <i>root (fd0)</i> >grub> <i>setup (fd0)</i> >grub> <i>quit</i> ></pre> > ></p> ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Ultimi passi: configurare il LILO</title> ><section> ><body> ><p> > Mentre GRUB può essere una nuova alternativa per molte persone, non è > sempre la scelta migliore. LILO, il LInuxLOader, è il più provato e vero > cavallo da fatica dei bootloaders di Linux. Ecco come installare LILO se lo vuoi usare > al posto del GRUB: ></p> ><p> > Il primo step è installarlo: ></p> ><pre caption="Emerge LILO"> ># <c>emerge lilo</c> ></pre> ><p> > Ora è il momento di configurare LILO. Ti darò un piccolo <i>lilo.conf</i> da usare > e ti spiegherò le differenti parti del file. ></p> > ><pre caption="Esempio di lilo.conf"> >boot=/dev/hda >map=/boot/map >install=/boot/boot.b >prompt >timeout=50 >message=/boot/message >lba32 >default=linux > >image=/boot/vmlinuz-2.4.20 > label=linux > initrd=/boot/initrd-2.4.20.img > read-only > root=/dev/hda5 > >#For dual booting windows/other OS >other=/dev/hda1 > label=dos > > </pre> ><li><i>boot=/dev/hda</i> dice a LILO di installarsi nel primo disco del primo controller IDE.</li> ><li><i>map=/boot/map</i> specifica il map file. In un normale uso, questo non dovrebbe essere modificato.</li> ><li><i>install=/boot/boot.b</i> dice a LILO di installare il file specificato come il nuovo settore di boot. >Per un uso normale, questo non dovrebbe essere alterato. Se questa line è omessa, LILO assumerà >un /boot/boot.b di default come file da essere usato.</li> ><li>L'esistenza di <i>prompt</i> dice a LILO di mostrare qualsiasi cosa sia fornito nella linea message. >Mentre non è raccomandato che tu rimuova la linea prompt, se la devi rimuovere, puoi ancora >avere un prompt premendo il tasto [Shift] mentre la tua macchina parte per il boot.</li> ><li><i>timeout=50</i> setta il tempo durante il quale LILO aspetterà qualche input >prima di procedere con il boot di default. Questo è misurato in decine di secondi, con 50 come >default.</li> ><li><i>message=/boot/message</i> si riferisce alla shermata che LILO mostra per permetterti >di selezionare il sistema operativo o il kernel da avviare.</li> ><li><i>lba32</i> descrive la geometria del disco. Un altro parametro comune è linear. >Non dovresti cambiare questa linea a meno che non sei veramente sicuro di quello che stai facendo. >Altrimenti potresti avere un sistema non bootabile.</li> ><li><i>default=linux</i> si riferisce al systema operativo che il LILO avvierà >di default con le opzioni che seguono dopo questa linea</li> ><li><i>image=/boot/vmlinuz-2.4.20</i> specifica il kernel da avviare.</li> ><li><i>label=linux</i> è il nome del sistema operativo visualizzato nella schermata >del LILO. In questo caso è anche il nome a cui si riferisce la linea di default.</li> ><li><i>initrd=/boot/initrd-2.4.20.img</i> si riferisce all'initial ram disk image che >è usata all'avvio per inizializzare e far partire i device che permetteranno il boot >del kernel. L'initial ram disk è una collezione di drivers macchina-dipendenti necessari >per interagire con una scheda SCSI, dischi rigidi o qualsiasi altra periferica di cuiil >kernel ha bisogno per essere avviato. Non dovresti mai condividere un initial ram disk >tra macchine differenti.</li> ><li><i>read-only</i> specifica che la root partition (vedi la riga seguente) è read-only >e non può essere alterata durante il processo di boot.</li> ><li><i>root=/dev/hda5</i> dice al LILO quale partizione del disco deve essere usata >come root partition.</li> ><note>Un ringraziamento a <uri link="http://www.redhat.com">RedHat.com</uri> per queste >informazioni.</note> > ><p> > Dopo avere editato il nostro <i>lilo.conf</i>, è il momento di eseguire LILO per > caricare queste informazioni nell'MBR: ></p> ><pre caption="Eseguire LILO"> ># <c>/sbin/lilo</c> ></pre> ><p> > LILO è configurato e ora la tua macchina è pronta per l'avvio in Gentoo Linux! ></p> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Ultimi passi: Bootdisks</title> ><section> ><title>GRUB Bootdisks</title> ><body> > ><p> > È sempre una buona idea creare un dischetto di boot la prima volta che > installiamo una qualsiasi distribuzione Linux. Questa è una sicurezza e > generalmente non è una cattiva idea. Se stai usando qualche tipo di hardware > RAID, puoi avere <e>necessità</e> di creare un GRUB boot disk. Con questi tipi > di hardware RAID non è possibile installare grub dalla tua shell chrooted. > Se questo è il tuo campo crea un GRUB boot disk e quando riavii la prima volta > potrai installare GRUB sull'MBR. Crea il tuo bootdisk in questo modo: ></p> ><pre caption="Creare un GRUB bootdisk"> ># <c>mke2fs /dev/fd0</c> ># <c>mount /dev/fd0 /mnt/floppy</c> ># <c>mkdir -p /mnt/floppy/boot/grub</c> ># <c>cp /usr/share/grub/i386-pc/stage1 /mnt/floppy/boot/grub/</c> ># <c>cp /usr/share/grub/i386-pc/stage2 /mnt/floppy/boot/grub/</c> > ># <c>grub</c> > >grub> <c>root (fd0)</c> >grub> <c>setup (fd0)</c> >grub> <c>quit</c> ></pre> > ><p> > Ora riavvia e al prompt del grub del floppy, puoi eseguire i necessari comandi <c>root</c> > e <c>setup</c>. ></p> ></body> ></section> ><section> ><title>LILO bootdisk</title> ><body> ><p> > Anche se stai usando LILO è una buona idea creare un bootdisk: ></p> ><pre caption="Creare un LILO Bootdisk"> ># <c>dd if=/boot/your_kernel of=/dev/fd0 </c> ><comment>Questo è possibile solo con kernel più piccoli di 1.4MB</comment> ></pre> ></body> ></section> ></chapter> > ><chapter> ><title>L'installazione è completata!</title> ><section> ><body> ><p> > Gentoo Linux è installato. Rimane solo da > uscire dalla shell, smontare le partizioni e > riavviare il sistema: ></p> > ><pre caption="Ultimi passi"> ># <i>etc-update</i> ># <i>exit</i> ><codenote>questo per uscire dalla shell;puoi anche digitare <c>^D</c></codenote> ># <i>cd / </i> ># <i>umount /mnt/gentoo/boot</i> ># <i>umount /mnt/gentoo/proc</i> ># <i>umount /mnt/gentoo</i> ># <i>reboot</i> ></pre> ><note> > Dopo il riavvio, è una buona idea eseguire il > comando <c>update-modules</c> per creare il file > <path>/etc/modules.conf</path>. Invece di modificare > questo file direttamente, dovresti generalmente > applicare le modifiche al file > <path>/etc/modules.d</path>. ></note> ><impo> > Ricordati che se stai usando RAID hardware, devi usare il bootdisk > per il primo reboot e fare i passaggi per installare il grub > nell'MBR. Se l'hai fatto, congratulazioni. ></impo> ><p> > Se hai qualche domanda o ti piacerebbe essere > coinvolto con gli sviluppatori di Gentoo Linux, > considera di unirti alle nostre mailing lists > gentoo-user e gentoo-dev (c'è un link "click to > subscribe" nel <uri > link="http://www.gentoo.org">sito ufficiale</uri>). > Abbiamo anche una comoda guida > <uri link="/doc/desktop-it.html">Desktop configuration > guide</uri> che ti aiuterà a continuare a > configurare il tuo nuovo sistema Gentoo Linux per la > parte grafica, sonora, di posta elettronica, ecc. e > una utile guida <uri link="/doc/portage-user-it.html">Portage user guide</uri> > che ti aiuterà a familiarizzare con il sistema > Portage. > Benvenuto in Gentoo Linux! ></p> > > ></body> ></section> ></chapter> ></guide>
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