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Gentoo's Bugzilla – Attachment 48248 Details for
Bug 77275
[it] handbook{arch}.xml 2004.3
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hb-install-config.xml
hb-install-config.xml (text/plain), 13.80 KB, created by
Stefano Pacella (RETIRED)
on 2005-01-11 15:16:36 UTC
(
hide
)
Description:
hb-install-config.xml
Filename:
MIME Type:
Creator:
Stefano Pacella (RETIRED)
Created:
2005-01-11 15:16:36 UTC
Size:
13.80 KB
patch
obsolete
><?xml version='1.0' encoding='UTF-8'?> ><!DOCTYPE sections SYSTEM "/dtd/book.dtd"> > ><!-- The content of this document is licensed under the CC-BY-SA license --> ><!-- See http://creativecommons.org/licenses/by-sa/1.0 --> > ><!-- $Header: /var/cvsroot/gentoo/xml/htdocs/doc/it/handbook/hb-install-config.xml,v 1.6 2005/01/08 17:18:35 mush Exp $ --> > ><sections> > ><version>1.51</version> ><date>2004-12-26</date> > ><section> ><title>Informazioni sul filesystem</title> ><subsection> ><title>Cos'è fstab?</title> ><body> > ><p> >In Linux, tutte le partizioni usate dal sistema devono essere elencate in <path>/etc/fstab</path>. Questo è un file che contiene i mountpoint delle partizioni (cioè dove le partizioni compaiono nella struttura del filesystem), come devono essere montate (opzioni speciali), e quando (automaticamente o meno, se gli utenti possono montarle o meno, etc.). ></p> > ></body> ></subsection> ><subsection> ><title>Creare /etc/fstab</title> ><body> > ><p> ><path>/etc/fstab</path> usa una sintassi speciale. Ogni riga contiene sei parti, separate da spazio (spazio, tabs o entrambi). Ogni parte ha un significato: ></p> > ><ul> ><li> > La prima parte indica la <b>partizione</b> (il percorso al file dev) ></li> ><li> > La seconda parte indica il <b>mountpoint</b>, al quale deve essere montata la partizione ></li> ><li> > La terza parte indica il tipo di <b>filesystem</b> usato dalla partizione ></li> ><li> > La quarta parte indica le <b>opzioni di mount</b>, usate da <c>mount</c> quando monta la partizione. Poichè ogni filesystem ha le proprie opzioni di mount, è consigliato leggere la pagina di manuale di mount per avere una lista completa (<c>man mount</c>). Se si specificano varie opzioni di mount, si separano da una virgola. ></li> ><li> > La quinta parte è usata da <c>dump</c> per determinare se la partizione necessita dell'operazione di <b>dump</b> o no. Si può lasciarla a <c>0</c>. ></li> ><li> > La sesta parte è usata da <c>fsck</c> per determinare l'ordine in cui dovrebbero essere <b>controllati</b> i filesystem, se il sistema non è stato spento correttamente. Il filesystem di root dovrebbe avere <c>1</c>, mentre gli altri filesystem dovrebbero avere <c>2</c> (o <c>0</c> se non è necessario un controllo del filesystem). ></li> ></ul> > ><p> >Il file <path>/etc/fstab</path> fornito da Gentoo è solo di esempio, quindi aprire <c>nano</c> (o l'editor preferito) per modificare <path>/etc/fstab</path>: ></p> > ><pre caption="Aprire /etc/fstab"> ># <i>nano -w /etc/fstab</i> ></pre> > ><p> >Si osservino le opzioni specificate per la partizione di <path>/boot</path>. Qusto è solo un esempio, se la propria architettura non richiede una partizione di <path>/boot</path> (come <b>PPC</b>), non copiarla pari pari. ></p> > ><p> >Nel nostro esempio di partizionamento x86 <path>/boot</path> corrisponde a <path>/dev/hda1</path>, con <c>ext2</c> come filesystem. Non ha bisogno di essere controllata, si può dunque scrivere: ></p> > ><pre caption="Esempio di /boot per /etc/fstab"> >/dev/hda1 /boot ext2 defaults 1 2 ></pre> > ><p> >Alcuni utenti preferiscono non montare <path>/boot</path> all'avvio per >ragioni di sicurezza. In questo caso è possibile sostituire <c>defaults</c> con ><c>noauto</c>. Questo significa che è necessario montare manualmente la partizione >ogni volta si desideri accedervi. ></p> > ><p> >Per migliorare la performance, la maggior parte degli utenti potrebbe volere aggiungere l'opzione <c>noatime</c> come opzione di mount, con cui si ottiene un sistema più veloce, poichè i tempi di accesso non sono registrati (di solito comunque non c'è bisogno di averli): ></p> > ><pre caption="Esempio migliorato di /boot per /etc/fstab"> >/dev/hda1 /boot ext2 defaults,noatime 1 2 ></pre> > ><p> >Continuando, si inseriscono le seguenti tre righe (per <path>/boot</path>, <path>/</path> e per la partizione swap): ></p> > ><pre caption="Tre righe per /etc/fstab"> >/dev/hda1 /boot ext2 defaults,noatime 1 2 >/dev/hda2 none swap sw 0 0 >/dev/hda3 / ext3 noatime 0 1 ></pre> > ><p> >Per finire, si dovrebbe aggiungere una regola per <path>/proc</path>, <c>tmpfs</c> (necessario) e per il lettore CD-ROM (e, se si hanno, anche per altre partizioni o periferiche): ></p> > ><pre caption="Esempio completo di /etc/fstab"> >/dev/hda1 /boot ext2 defaults,noatime 1 2 >/dev/hda2 none swap sw 0 0 >/dev/hda3 / ext3 noatime 0 1 > >none /proc proc defaults 0 0 >none /dev/shm tmpfs nodev,nosuid,noexec 0 0 > >/dev/cdroms/cdrom0 /mnt/cdrom auto noauto,user 0 0 ></pre> > ><p> >L'impostazione <c>auto</c> fa in modo che <c>mount</c> rilevi automaticamente il filesystem (raccomandato per i media rimovibili poichè possono essere creati con molti filesystem); l'impostazione <c>user</c> rende possibile montare il CD per gli utenti che non hanno il privilegio di root. ></p> > ><p> >Usare l'esempio sopra per creare il proprio <path>/etc/fstab</path>. Se si è utenti SPARC, si dovrebbe aggiungere anche la seguente riga: ></p> > ><pre caption="Aggiungere il filesystem openprom a /etc/fstab"> >none /proc/openprom openpromfs defaults 0 0 ></pre> > ><p> >Se si ha bisogno di <c>usbfs</c>, aggiungere la seguente riga: ></p> > ><pre caption="Aggiungere il filesystem usbfs a /etc/fstab"> >none /proc/bus/usb usbfs defaults 0 0 ></pre> > ><p> >Rileggere con attenzione <path>/etc/fstab</path>, salvarlo e uscire per continuare. ></p> > ></body> ></subsection> ></section> ><section> ><title>Informazioni di rete</title> ><subsection> ><title>Nome dell'host, nome di dominio, eccetera</title> ><body> > ><p> >Una delle scelte che l'utente deve fare, è quella di dare un nome al proprio PC. Sembra facile, ma <e>molti</e> utenti hanno delle difficoltà nel trovare il nome appropriato per il loro pc Linux. Per velocizzare le cose, si sappia che qualsiasi nome si scelga, si può in seguito cambiarlo. Per quello che importa si può chiamare il sistema <c>tux</c> e il dominio <c>homenetwork</c>. ></p> > ><p> >Nel prossimo esempio, si usano questi due nomi. Per prima cosa impostiamo l'hostname: ></p> > ><pre caption="Impostare l'hostname"> ># <i>echo tux > /etc/hostname</i> ></pre> > ><p> >Poi Impostiamo il nome di dominio: ></p> > ><pre caption="Impostare il domainname"> ># <i>echo homenetwork > /etc/dnsdomainname</i> ></pre> > ><p> >Se si dispone di un dominio NIS (se non si sa cos'è, allora non lo si ha), si deve definire anche quello: ></p> > ><pre caption="Settare NIS domainname"> ># <i>echo nis.homenetwork > /etc/nisdomainname</i> ></pre> > ><p> >Ora aggiungere lo script <c>domainname</c> al runlevel di default: ></p> > ><pre caption="Aggiungere domainname al runlevel di default"> ># <i>rc-update add domainname default</i> ></pre> > ></body> ></subsection> ><subsection> ><title>Configurare la rete</title> ><body> > ><p> >Si dovrebbe ricordare che la configurazione della rete fatta inizialmente era solo per l'installazione di Gentoo. Adesso è necessario configurare la rete per il sistema Gentoo in funzione. ></p> > ><p> >Tutte le informazioni di rete sono raccolte in <path>/etc/conf.d/net</path>. Questo file usa una sintassi semplice ma non molto intuitiva per chi non sa installare la rete manualmente. Ma qui si spiega tutto. ></p> > ><p> >Per prima cosa aprire <path>/etc/conf.d/net</path> con l'editor preferito (in questo esempio si usa <c>nano</c>): ></p> > ><pre caption="Aprire /etc/conf.d/net"> ># <i>nano -w /etc/conf.d/net</i> ></pre> > ><p> >La prima variabile che si incontra è <c>iface_eth0</c>. Essa usa la seguente sintassi: ></p> > ><pre caption="Sintassi di iface_eth0"> >iface_eth0="<i><indirizzo ip></i> broadcast <i><indirizzo di broadcast></i> netmask <i><netmask></i>" ></pre> > ><p> >Se si usa DHCP (che server per ottenere automaticamente un IP), si dovrebbe impostare <c>iface_eth0</c> a <c>dhcp</c>. Se si usa rp-pppoe (per esempio, per ADSL), impostarlo a <c>up</c>. Se si deve installare la rete manualmente e questi termini non sono familiari, è consigliata, se non è stata gia fatta, la lettura di <uri link="?part=1&chap=3#network_term">Comprendere la Terminologia della Rete</uri>. ></p> > ><p> >Seguono tre esempi: nel primo si usa DHCP; nel secondo un IP statico 192.168.0.2, netmask 255.255.255.0, broadcast 192.168.0.255 e gateway 192.168.0.1, mentre il terzo attiva una interfaccia per rp-pppoe: ></p> > ><pre caption="Esempi per /etc/conf.d/net"> ><comment>(Per DHCP:)</comment> >iface_eth0="dhcp" ><comment># Alcuni amministratori di sistema richiedono che si utilizzi</comment> ><comment># l'hostname e il domainname forniti dal server DHCP.</comment> ><comment># In quiesto caso aggiungere l'istruzione seguente.</comment> ><comment># Questo reimposterà le l'hostname e domainname definiti.</comment> >dhcpcd_eth0="-HD" ><comment># Se si desidera utilizzare NTP per mantenere l'orologio aggiornato</comment> ><comment># utilizzare l'opzione -N per evitare la sovrascrittura di /etc/ntp.conf</comment> >dhcpcd_eth0="-N" > ><comment>(Per IP statico:)</comment> >iface_eth0="192.168.0.2 broadcast 192.168.0.255 netmask 255.255.255.0" >gateway="eth0/192.168.0.1" > ><comment>(Per rp-pppoe:)</comment> >iface_eth0="up" ></pre> > ><p> >Se si hanno molte interfacce di rete, si devono creare variabili extra di <c>iface_eth</c>, come <c>iface_eth1</c>, <c>iface_eth2</c> eccetera. La variabile <c>gateway</c> non deve essere riscritta, poichè si può settare un solo gateway per computer. ></p> > ><p> >Salvare la configurazione e uscire per continuare. ></p> > ></body> ></subsection> ><subsection> ><title>Far partire automaticamente la rete al boot</title> ><body> > ><p> >Per attivare le interfacce di rete al boot, si deve aggiungerle al runlevel di default. Se si hanno interfacce PCMCIA, si può saltare questa azione, poichè vengono avviate dallo script init PCMCIA. ></p> > ><pre caption="Aggiungere net.eth0 al runlevel di default"> ># <i>rc-update add net.eth0 default</i> ></pre> > ><p> >Se si hanno molte interfacce di rete, si devono creare gli initscripts per <path>net.eth1</path>, <path>net.eth2</path> etc. Si può usare <c>ln</c> per farlo: ></p> > ><pre caption="Creare gli initscripts extra"> ># <i>cd /etc/init.d</i> ># <i>ln -s net.eth0 net.eth1</i> ># <i>rc-update add net.eth1 default</i> ></pre> > ></body> ></subsection> ><subsection> ><title>Scrivere le informazioni di rete</title> ><body> > ><p> >E' necessario fornire a Linux informazioni sulla propria rete. Queste si trovano in <path>/etc/hosts</path>, e aiutano a mettere in corrispondenza gli hostnames e gli indirizzi IP, per gli host che non sono risolti dal nameserver. Per esempio, se la rete interna consiste di tre PC, chiamati <c>jenny</c> (192.168.0.5), <c>benny</c> (192.168.0.6) e <c>tux</c> (192.168.0.7), si dovrebbe aprire <path>/etc/hosts</path> e inserire questi valori: ></p> > ><pre caption="Aprire /etc/hosts"> ># <i>nano -w /etc/hosts</i> ></pre> > ><pre caption="Inserire le informazioni di rete"> >127.0.0.1 localhost >192.168.0.5 jenny.homenetwork jenny >192.168.0.6 benny.homenetwork benny >192.168.0.7 tux.homenetwork tux ></pre> > ><p> >Se il proprio sistema è l'unico nella rete (o i nameserver gestiscono tutte le le risoluzioni), è sufficiente una sola riga. Ad esempio per chiamare <c>tux</c> il proprio sistema: ></p> > ><pre caption="/etc/hosts per un solo PC o per un PC totalmente integrato"> >127.0.0.1 localhost tux ></pre> > ><p> >Salvare e uscire per continuare. ></p> > ><p> >Se non si ha PCMCIA, si può continuare con le <uri link="#doc_chap3">Informazioni sul sistema</uri>. Coloro che hanno PCMCIA possono invece leggere la parte seguente. ></p> > ></body> ></subsection> ><subsection> ><title>Opzionale: Far funzionare PCMCIA</title> ><body> > ><note> >pcmcia-cs al momento è disponibile solo per le piattaforme x86, amd64 e ppc. ></note> > ><p> >Gli utenti PCMCIA devono innanzitutto installare il pacchetto <c>pcmcia-cs</c>. >Questo passo è necessario anche per gli utenti del kernel 2.6 (anche se non utilizzano i driver >forniti con il pacchetto). L'impostazione ><c>USE="-X"</c> è necessaria per evitare di installare xorg-x11 in questo momento: ></p> > ><pre caption="Installare pcmcia-cs"> ># <i>USE="-X" emerge pcmcia-cs</i> ></pre> > ><p> >Dopo aver installato <c>pcmcia-cs</c>, aggiungere <c>pcmcia</c> al runlevel di <e>default</e>: ></p> > ><pre caption="Aggiungere pcmcia al runlevel di default"> ># <i>rc-update add pcmcia default</i> ></pre> > ></body> ></subsection> ></section> ><section> ><title>Informazioni sul sistema</title> ><subsection> ><title>Password di Root</title> ><body> > ><p> >Inanzitutto si imposta la password di root scrivendo: ></p> > ><pre caption="Impostazione della password di root"> ># <i>passwd</i> ></pre> > ><p> >Se si pensa di aver bisogno di accedere al sistema tramite console seriale >aggiungere <c>tts/0</c> a <path>/etc/securetty</path>: ></p> > ><pre caption="Aggiungere tts/0 a /etc/securetty"> ># <i>echo "tts/0" >> /etc/securetty</i> ></pre> > ></body> ></subsection> ><subsection> ><title>Informazioni sul sistema</title> ><body> > ><p> >Gentoo usa <path>/etc/rc.conf</path> per la configurazione generale del sistema. Aprire <path>/etc/rc.conf</path> per vederne i contenuti e leggerne le spiegazioni. ></p> > ><pre caption="Aprire /etc/rc.conf"> ># <i>nano -w /etc/rc.conf</i> ></pre> > ><p> >Come si può vedere, questo file contiene tutte le spiegazioni necessarie per impostare le variabili di configurazione. Si presti particolare attenzione a <c>KEYMAP</c>: impostare questo valore in maniera sbagliata significa avere problemi con l'uso della tastiera. ></p> > ><note> >Gli utenti di sistemi <b>SPARC</b> basati su USB e cloni <b>SPARC</b>, dovrebbero selezionare una tastiera i386 (come "us"), invece di "sunkeymap". ></note> > ><p> ><b>PPC</b> usa le keymap x86 sulla maggior parte dei sistemi. Gli utenti che desiderano utilizzare >le keymap ADB al boot devono abilitare i keycode ADB nel kernel ed impostare >una keymap mac/ppc in <path>rc.conf</path>. ></p> > ><p> >Dopo aver finito di configurare <path>/etc/rc.conf</path>, salvare e uscire, e continuare con l'<uri link="?part=1&chap=9">Installazione degli strumenti</uri>. ></p> > ></body> ></subsection> ></section> ></sections>
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