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Gentoo's Bugzilla – Attachment 146378 Details for
Bug 213658
[it] translated xen-guide.xml
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xen-guide.xml
xen-guide.xml (text/plain), 18.42 KB, created by
Enrico Morelli
on 2008-03-17 07:54:24 UTC
(
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)
Description:
xen-guide.xml
Filename:
MIME Type:
Creator:
Enrico Morelli
Created:
2008-03-17 07:54:24 UTC
Size:
18.42 KB
patch
obsolete
><?xml version='1.0' encoding='UTF-8'?> ><!-- $Header: /var/www/viewcvs.gentoo.org/raw_cvs/gentoo/xml/htdocs/doc/en/xen-guide.xml,v 1.3 2007/12/10 15:37:10 swift Exp $ --> ><!DOCTYPE guide SYSTEM "/dtd/guide.dtd"> > ><guide link="/doc/it/xen-guide.xml" lang="it"> ><title>Configurare Gentoo per utilizzare Xen</title> > ><author title="Autore"> > <mail link="swift@gentoo.org">Sven Vermeulen</mail> ></author> ><author title="Traduzione"> > <mail link="emorelli@gentoo.it">Enrico Morelli</mail> ></author> > ><abstract> >Questa guida descrive come iniziare ad usare Xen su un sistema Gentoo ></abstract> > ><!-- The content of this document is licensed under the CC-BY-SA license --> ><!-- See http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5 --> ><license/> > ><version>1.2</version> ><date>2007-12-10</date> > ><chapter> ><title>Introduzione</title> ><section> ><body> > ><p> >La tecnologia <uri link="http://www.xensource.com/">Xen</uri> permette >l'esecuzione di più sistemi operativi su una stessa macchina, di gestire >l'occupazione delle risorse ed anche di migrare domini (che sono gli ambienti >virtuali nei quali un sistema operativo ospite viene eseguito) da un sistema >Xen ad un altro. Il sistema operativo che ospiterà gli altri deve supportare >Xen (supporto fornito dal kernel Linux) ma i sistemi ospite possono esser >eseguiti senza modifiche <e>se</e> l'hardware in uso supporta l'Intel >Virtualization Technology (VT-x) o l'AMD Virtualization Technology (SVM). >In caso contrario, anche il sistema operativo ospite dovrà avere il supporto a >Xen. ></p> > ><p> >Attraverso questa guida si conosceranno tutti i passi necessari per ottenere un >sistema Xen funzionante su Gentoo Linux. Non si discuterà di Xen in sé (il >progetto Xen fornisce <uri >link="http://www.cl.cam.ac.uk/research/srg/netos/xen/readmes/user"> >documentazione sufficiente</uri>) né di configurazioni specializzate che >potrebbero essere interessanti ma non sono strettamente legate a Xen >(come esportare Portage via NFS, avviare Linux usando PXE, ecc.). ></p> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Preparare il Domain0</title> ><section> ><title>Introduzione</title> ><body> > ><p> >In ambiente Xen, <e>Domain0</e> è il dominio primario e definisce il sistema >operativo che ospiterà gli altri domini. In questo capitolo si preparerà una >installazione esistente di Gentoo per farla diventare il sistema ospitante di >questo dominio e si compilerà un kernel Xen in modo tale da permettere a Gentoo >di ospitare altri domini Xen. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Ricompilare l'intero sistema Gentoo ?</title> ><body> > ><p> >Un cambiamento drammatico che potrebbe essere necessario è la ricompilazione >dell'intero sistema Gentoo con differenti <c>CFLAGS</c>, altrimenti i sistemi >operativi ospite sotto Xen potrebbero avere un serio decadimento delle >prestazioni. Comunque, se si sta solo pianificando di provare Xen, non lo si >sta installando in un ambiente produttivo e non si ha l'ardente desiderio di >ricompilare tutti i programmi, si può saltare questo passo. In questo caso si >noteranno solo cali di prestazione, ma si potrà comunque usare Xen. ></p> > ><impo> >Si raccomanda, nel caso si vogliano modificare le <c>CFLAGS</c>> per ricompilare >il sistema con una versione di gcc inferiore alla 4, di non aver impostato ><c>-Os</c> in quanto si produrrebbe codice corrotto. ></impo> > ><pre caption="Modificare le CFLAGS e ricompilare Gentoo"> >~# <i>nano -w /etc/make.conf</i> ><comment>(Aggiungere -mno-tls-direct-seg-refs)</comment> >CFLAGS="-O2 -march=pentium4 -pipe <i>-mno-tls-direct-seg-refs</i>" > >~# <i>emerge -e world</i> ></pre> > ><p> >Se si avvia il sistema usando un ramdisk iniziale (initrd) sarà necessario >rigenerarlo (operazione che è meglio fare eseguendo tutti i passi come se >si stesse ricompilando il kernel). ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Installare Xen</title> ><body> > ><p> >Attualmente Xen è composto da numerosi componenti, sarà quindi necessario >installare un paio di pacchetti. Dato che sono ancora <uri >link="/doc/it/handbook/handbook-x86.xml?part=3&chap=3#doc_chap2">~arch >masked</uri> dovranno esser prima smascherati, aggiungendo le righe necessarie >in <path>/etc/portage/package.keywords</path> e quindi installati. ></p> > ><pre caption="Smascherare ed installare Xen"> >~# <i>nano -w /etc/portage/package.keywords</i> >app-emulation/xen >app-emulation/xen-tools >sys-kernel/xen-sources > >~# <i>emerge xen xen-tools xen-sources</i> ></pre> > > > ></body> ></section> ><section> ><title>Configurare e compilare il kernel</title> ><body> > ><p> >Si andrà ora a configurare e compilare il kernel col supporto a Xen. Questo >kernel, i cui sorgenti sono disponibili in ><path>/usr/src/linux-2.6.x.z-xen</path>, diverranno il kernel principale che >verrà utilizzato (p.e. per il domain 0). Nella sezione <c>XEN</c> si trovano i >driver per tutti i tipi di periferiche di input/output, ogni driver possiede una >implementazione per <e>backend</e> e <e>frontend</e>. Per il kernel del domain 0 >è necessario selezionare le implementazioni <e>backend</e>, queste verrano >utilizzate dagli altri domini (che usano i driver <e>frontend</e>) per >comunicare direttamente con l'hardware. ></p> > ><p> >Naturalmente, non ci si dimentichi di selezionare <c>Xen-compatible</c> come ><c>Processor type and features</c>. Ci si potrebbe meravigliare per quanto >riguarda la gestione della rete: in un dominio ogni interfaccia possiede un >link punto-punto ad un'interfaccia sul domain 0 (chiamata <path>vifX.Y</path> >dove X è il numero del dominio e Y è il numero dell'interfaccia di tale >dominio), in questo modo è possibile configurare la propria rete nel modo che >si vuole (bridging, NAT, ecc.). ></p> > ><pre caption="Abilitare il supporto a Xen per un kernel i386"> >Processor type and features ---> > Subarchitecture Type (Xen-compatible) ></pre> > ><pre caption="Abilitare il supporto a Xen per un kernel x86_64"> >Processor type and features ---> > Subarchitecture Type (PC-compatible) > [*] Enable Xen compatible kernel ></pre> > ><pre caption="Configurare il kernel per il Domain-0"> >Bus options (PCI etc.) ---> > [*] PCI support > [ ] Xen PCI Frontend Debugging > >Networking ---> > Networking options ---> > <*> 802.1d Ethernet Bridging > <comment>Richiesto solo per una rete bridged.</comment> > >XEN ---> > [*] Privileged Guest (domain 0) > <*> Backend driver support > <*> Block-device backend driver > <*> Network-device backend driver > <*> PCI-device backend driver > PCI Backend Mode (Virtual PCI) ---> > [*] Scrub memory before freeing it to Xen > [*] Disable serial port drivers > Xen version compatibility (3.0.4 and later) ></pre> > ><pre caption="Configurare il kernel per un Domain-U"> >Bus options (PCI etc.) ---> > [ ] PCI support > >Device Drivers ---> > SCSI device support ---> > < > SCSI device support > <comment>Disabilitando il supporto SCSI si liberano i nomi dei device /dev/sd* > per utilizzarli come device a blocchi virtuali Xen. > </comment> > >XEN ---> > [ ] Privileged Guest (domain 0) > <*> Block-device frontend driver > <*> Network-device frontend driver > [*] Scrub memory before freeing it to Xen > [*] Disable serial port drivers > Xen version compatibility (3.0.4 and later) ></pre> > ><p> >Un utile suggerimento è quello di far sì che il processo di creazione del >kernel salvi i file oggetto intermedi da qualche altra parte in modo da poter >riutilizzare gli stessi sorgenti del kernel per configurazioni diverse: ></p> > ><pre caption="Compilare il kernel"> >~# <i>mkdir -p ~/build/dom0 ~/build/domU</i> >~# <i>make O=~/build/dom0 menuconfig</i> ><comment>(Configurare il kernel)</comment> >~# <i>make O=~/build/dom0 && make O=~/build/dom0 modules_install</i> ></pre> > ><p> >Una volta compilato il kernel si troverà la sua immagine, chiamata ><path>vmlinuz</path>, direttamente nella directory di compilazione (non dentro ><path>arch/</path> o in qualche altra directory). Copiarla in <path>/boot</path> >e configurare il bootloader affinché usi l'hypervisor di Xen (uno dei componenti >installati precedentemente) che è stato salvato come <path>/boot/xen.gz</path>. >Nella configurazione del bootloader, indicare a Xen di effettuare il boot >utilizzando il kernel appena generato. In GRUB, ad esempio: ></p> > ><pre caption="Configurazione di GRUB per Xen"> >title Xen 3.0 / Gentoo Linux 2.6.x.y >root (hd0,0) >kernel /boot/xen.gz >module /boot/kernel-2.6.x.y-xen0 root=/dev/hda3 ></pre> > ><p> >Una volta riavviato il sistema sarà necessario avviare il demone di Xen: ></p> > ><pre caption="Avviare il demone di Xen"> >~# <i>/etc/init.d/xend start</i> ></pre> > ><p> >Controllare se il sistema funziona normalmente, nel qual caso si potrà >modificare la configurazione del bootloader per rendere predefinito il kernel >di Xen e aggiungere il demone di Xen al runlevel di default così che possa >partire automaticamente ad ogni riavvio del sistema. ></p> > ><note> >Se si vuol far partire automaticamente anche i domini ospite ad ogni riavvio, >aggiungere <c>xendomains</c> al runlevel di default e creare un link simbolico >in <path>/etc/xen/auto</path> ai file di configurazione di Xen per i domini >che si vuol far partire. ></note> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Creare un dominio non privilegiato (Domain-U)</title> ><section> ><title>Configurare e compilare il kernel</title> ><body> > ><p> >Si ritorni ai sorgenti del kernel precedentemente utilizzati per il domain 0 >e si aggiorni la configurazione. à consigliabile mantenere la configurazione >del nuovo kernel il più simile possibile al kernel principale eccetto per le >impostazioni di <c>XEN</c> dove i driver selezionati dovrebbero essere quelli >per l'implementazione <e>frontend</e> invece che <e>backend</e>. >Compilare il kernel e spostare il file <path>vmlinuz</path> ottenuto dove si >vuole (in questa guida si assume sia in <path>/mnt/data/xen/kernel</path>): ></p> > ><pre caption="Compilare il kernel per il sistema ospite"> >~# <i>make O=~/build/domU</i> >~# <i>cp ~/build/vmlinuz /mnt/data/xen/kernel/kernel-2.6.x.y-xen</i> ></pre> > ><p> >à possibile anche creare una singola immagine del kernel per entrambi i domini >(quello amministrativo e quello non privilegiato). Maggiori informazioni possono >venire trovate nel manuale utente di Xen. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Creare i dischi per un dominio</title> ><body> > ><p> >Per avere maggiori prestazioni è consigliabile dedicare una partizione (o un >volume logico) ad un dominio piuttosto che un filesystem creato su file. >Comunque, se si vuole usare Xen solo per scopi di test, usare una filesystem >creato su file ha i suoi vantaggi (specialmente per quello che riguarda la >manutenzione). ></p> > ><p> >Si può creare un filesystem su file usando <c>dd</c> e <c>mke2fs</c> >(o qualsiasi altro strumento di creazione di filesystem). Per esempio, per >creare un filesystem ext3 di 2 Gbyte: ></p> > ><pre caption="Creare un filesystem su file"> >~# <i>dd if=/dev/zero of=/mnt/data/xen/disks/ext3root.img bs=1M count=2048</i> >~# <i>mke2fs -j /mnt/data/xen/disks/ext3root.img</i> ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Configurare un dominio</title> ><body> > ><p> >Si crei ora un file di configurazione per un dominio Xem. Si possono salvare >questi file di configurazione dove si vuole, per esempio in ><path>/mnt/data/xen/configs</path>. Come esempio, si creerà in file di >configurazione per un piccolo ambiente Gentoo che usi l'immagine del disco >creata precedentemente: ></p> > ><pre caption="Creare un file di configurazione per un dominio"> >~# <i>nano -w /mnt/data/xen/configs/gentoo</i> > >kernel = "/mnt/data/xen/kernel/kernel-2.6.x.y-xen" >memory = 512 >name = "gentoo" ><comment>(Mappa l'immagine del disco alla partizione virtuale /dev/sda1)</comment> >disk = ['file:/mnt/data/xen/disks/ext3root.img,sda1,w'] >root = "/dev/sda1 ro" ></pre> > ><p> >Se come disco si sta usando un device a blocchi (come un volume lvm o una >partizione), usare 'phy:' invece di 'file:' e omettere /dev. Per esempio: ></p> > ><pre caption="Usare un device a blocchi"> ><comment>(Volume LVM)</comment> >disk = [ 'phy:lvm/xen-guest-root,sda1,w' ] > ><comment>(Partizione fisica)</comment> >disk = [ 'phy:sdb6,sda1,w' ] ></pre> > ><p> >Si possono trovare esempi di file di configurazione in <path>/etc/xen</path>. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Far partire il nuovo dominio</title> ><body> > ><p> >Terminata la fase di configurazione, si può far partire il nuovo dominio. >Se l'immagine del disco contiene un sistema operativo, si potrebbe creare e far >partire il dominio usando il comando <c>xm</c> (Xen manager): ></p> > ><pre caption="Creare e far partire un nuovo dominio"> >~# <i>xm create /mnt/data/xen/configs/gentoo -c</i> ></pre> > ><p> >Il dominio dovrebbe partire all'interno del terminale nel quale è stato >eseguito il comando. Nel caso in esempio, comunque, l'immagine del disco è vuota >per cui il dominio non si avvierà . Per ovviare a questo, si può montare >l'immagine in loop ed installarvi Gentoo come fosse un sistema nuovo. ></p> > ><p> >Per scollegarsi dal dominio, premere <path>Ctrl+]</path>. Per ottenere una nuova >connessione alla console del dominio usare <c>xm console gentoo</c>. >Dato che si può avere una sola console per dominio, la si usi solo se non >si può accedere altrimenti (per esempio attraverso SSH). ></p> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>La rete su un dominio non privilegiato</title> ><section> ><title>Introduzione</title> ><body> > ><p> >Xen supporta almeno due metodi per configurare la propria rete (virtuale) ><e>routed</e> e <e>bridged</e>. ></p> > ><p> >Scegliendo un approccio di tipo <e>routed</e>, l'interfaccia all'interno >del dominio non privilegiato verrà connessa all'interfaccia virtuale del dominio >amministrativo. Sul dominio amministrativo (domain 0), l'interfaccia virtuale >sarà collegata alla <path>eth0</path>. L'interfaccia interna al dominio non >privilegiato dovrebbe avere un indirizzo IP sulla stessa rete dell'interfaccia >del dominio amministrativo. Qualsiasi comunicazione a tale indirizzo IP potrà >avvenire solo dal dominio amministrativo a meno di non configurare specifiche >regole di instradamento (NdT. routing). ></p> > ><p> >Scegliendo un approccio di tipo <e>bridged</e>, l'interfaccia predefinita >sul dominio amministrativo diventerà un bridge (NdT: ponte) che accetta >connessioni al dominio virtuale attraverso l'IP del dominio amministrativo. ></p> > ></body> ></section> ><section> ><title>Interfacce routed</title> ><body> > ><p> >Prima di configurare l'interfaccia del dominio non privilegiato, assicurarsi >che siano caricati i driver Xen <path>netloop</path> e <path>netbk</path>. >Un suggerimento veloce: se si ha <path>netloop</path> come modulo, caricarlo >con <c>nloopbacks=0</c> in modo che non crei interfacce che puntano alla >periferica di loopback. Modificare quindi il file di configurazione del dominio >ed aggiungervi un istruzione <c>vif</c> come segue. ></p> > ><pre caption="Configurare un'interfaccia virtuale"> >~# <i>nano -w /mnt/data/xen/configs/gentoo</i> > ><comment>(Aggiungere l'istruzione vif)</comment> >vif = [ 'ip=192.168.1.101, vifname=veth1' ] ></pre> > ><p> >Nel precedente esempio, l'interfaccia verrà creata per il dominio non >privilegiato (nel quale verrà chiamata <path>eth0</path>) e Xen assicurerà che >l'indirizzo 192.168.1.101 sia raggiungibile dal dominio amministrativo >attraverso l'interfaccia <path>veth1</path>. ></p> > ><p> >Questo non significa che all'interfaccia virtuale <path>eth0</path> verrà >automaticamente assegnato l'indirizzo IP 192.168.1.101, ma piuttosto che, se >non gli si darà tale IP, non verrà connessa con il dominio amministrativo e >quindi non potrà essere raggiunta. ></p> > ><p> >Modificare <path>/etc/xen/xend-config.xsp</path> come segue per configurare >la rete: ></p> > ><pre caption="modificare xend-config.xsp"> >~# <i>nano -w /etc/xen/xend-config.xsp</i> > ><comment>(Commentare le seguenti righe)</comment> ><i>#</i>(network-script network-bridge) ><i>#</i>(vif-script vif-bridge) > ><comment>(Abilitare le seguenti righe)</comment> >(network-script network-route) >(vif-script vif-route) ></pre> > ></body> ></section> ><section> ><title>Interfacce bridged </title> ><body> > ><p> >A differenza delle interfacce routed è ora necessario caricare il driver ><path>netloop</path> con <c>nloopbacks=1</c> (o maggiore) in modo tale che le >periferiche di loopback addizionali verranno usate per creare il bridge. >Per quanto riguarda gli altri moduli, <path>netbk</path> è sempre necessario >così come la funzionalità di bridging (il modulo <path>bridge</path> se >compilato in tal modo). ></p> > ><p> >Modificare il file di configurazione del dominio virtuale e aggiungere il >seguente costrutto <c>vif</c>: ></p> > ><pre caption="Configurare un'interfaccia virtuale"> >~# <i>nano -w /mnt/data/xen/configs/gentoo</i> > ><comment>(Aggiungere l'istruzione vif)</comment> >vif = [ 'ip=192.168.1.101, vifname=veth0' ] ></pre> > ><p> >Modificare <path>/etc/xen/xend-config.xsp</path> come segue per configurare la >rete: ></p> > ><pre caption="modificare xend-config.xsp"> >~# <i>nano -w /etc/xen/xend-config.xsp</i> > ><comment>(Abilitare le seguenti righe)</comment> >(network-script network-bridge) >(vif-script vif-bridge) > ><comment>(Se non lo sono già , commentare le seguenti righe)</comment> ><i>#</i> (network-script network-route) ><i>#</i> (vif-script vif-route) ></pre> > ><p> >Di default, il bridge conterrà qualsiasi interfaccia configurata per essere >l'interfaccia predefinita (la periferica che viene elencata come default >utilizzando il comando <c>ip route list</c>). Se si vuole cambiare questo >comportamento, modificare <path>xend-config.xsp</path> come segue: ></p> > ><pre caption="Modificare xend-config.xsp per cambiare la configurazione del bridge"> >~# <i>nano -w /etc/xen/xend-config.xsp</i> > ><comment>(modificare la riga network-script)</comment> >(network-script <i>'</i>network-bridge <i>netdev=eth0 bridge=xenbr0 vifnum=0'</i>) ></pre> > ><p> >Una volta modificata la configurazione, andrà fatto ripartire <c>xend</c> per >far riflettere le modifiche a Xen: ></p> > ><pre caption="Far ripartire il demone xend"> >~# <i>/etc/init.d/xend restart</i> ></pre> > ></body> ></section> ></chapter> ><chapter> ><title>Ulteriori risorse</title> ><section> ><title>La documentazione di Xen </title> ><body> > ><ul> > <li> > <uri link="http://tx.downloads.xensource.com/downloads/docs/user/">Manuale > Utente Xen</uri> > </li> > <li> > <uri link="http://xen.xensource.com/documentation.html">Documentazione > della Comunità Xen</uri> > </li> > <li> > <uri link="http://wiki.xensource.com/xenwiki/">Xen Wiki</uri> > </li> ></ul> > ></body> ></section> ><section> ><title>Strumenti per Xen</title> ><body> > ><ul> > <li> > <uri > link="http://virt-manager.et.redhat.com/">app-emulation/virt-manager</uri> è > uno strumento grafico per amministrare macchine virtuali > </li> ></ul> > ></body> ></section> ></chapter> ></guide>
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